I funerali di Pippo Baudo. Don Albanese: «Ha ricevuto piangendo la comunione»

Oggi a Militello il rito funebre presieduto dal vescovo di Caltagirone. L'omelia è stata tenuta dal suo padre spirituale: «Le ultime settimane sono state una grande esperienza di purificazione»
August 19, 2025
I funerali di Pippo Baudo. Don Albanese: «Ha ricevuto piangendo la comunione»
Ansa | Un momento dei funerali di Pippi Baudo, a Militello
«Dinanzi all’enigma della morte, la Parola di Dio ci ricorda che i giusti splenderanno come stelle nel firmamento. Carissimo Pippo ti auguriamo di risplendere come stella non solo nel firmamento degli uomini ma anche in quello di Dio in cui si splende solo per l’amore operoso e concreto che abbiamo vissuto, ricevuto e donato. Tutto il resto passa e dissolve, solo l’amore resta ed è per sempre». Così il vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, ha “accolto” Pippo Baudo all’inizio del rito funebre che si è svolto oggi pomeriggio nella chiesa di Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania, paese natale del conduttore. Una cerimonia commossa alla quale hanno assistito non solo le circa trecento persone che hanno trovato posto all’interno della chiesa ma anche le diverse migliaia radunate davanti al maxischermo allestito all’esterno. Tutti insieme per l’ultimo saluto terreno al “loro” Pippo, il concittadino illustre che, nonostante il successo, ogni anno tornava lì e aveva una parola per tutti. Nella chiesa gremita hanno trovato posto i familiari del conduttore, in primis i figli Tiziana e Alessandro, la fedele assistente Dina Minna, gli amici del mondo dello spettacolo Michele Guardì, Lorella Cuccarini, Al Bano, Gigi D’Alessio e Alberto Matano e i vecchi amici di una vita. Non sono mancate le istituzioni con il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci e il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi.
La liturgia è stata presieduta, come dicevamo, da monsignor Calogero Peri e concelebrata da sedici sacerdoti tra cui il parroco don Giuseppe Luparello e il padre spirituale di Baudo, don Giulio Albanese: «La morte ci sembra un abisso che ci inghiotte ma sappiamo che il Signore non lascia soli i suoi figli e li prende per mano – ha detto don Albanese nell’omelia – . Oggi soffriamo per la perdita ma speriamo nella consolazione che viene dal Signore. Abbiamo davanti a noi due libri: il primo è quello della vita terrena di Pippo, che ogni uomo conclude con la morte, con il cosiddetto dies natalis. Ma questo libro, fatto di giorni, fatiche, gioie, successi e fragilità, è comprensibile solo alla luce di un altro libro: quello della Parola di Dio». A proposito di successo, don Albanese ha ricordato che, «poco prima di morire, Pippo mi ha confidato che il successo non basta a riempire il cuore, a rendere felici». E ha anche rivelato che «in una delle ultime conversazioni che ho avuto con lui, sono rimasto colpito dalla sua capacità di comprendere che più passano gli anni e più ci si rende conto che si ha un bisogno impellente di purificazione. L’esperienza che lui ha vissuto nelle ultime settimane di malattia è stata un’esperienza di purificazione, ma lui ha aggiunto anche di liberazione. È stato commovente il giorno in cui ho potuto, dopo tanti anni, impartirgli l’assoluzione. Nel momento in cui gli ho chiesto se potevo comunicargli il Corpo di Cristo, avevo in mano la particola, lui mi ha guardato con commozione, ha pianto e mi ha ripetuto per tre volte: “Grazie, grazie, grazie. È il trionfo della grazia santificante, della vita, del bene sulla morte e sul peccato perché in fondo siamo sempre in tempo per sperimentare il dono della vita nuova». Poi la preghiera: «Vergine Maria, Madre di Misericordia, prendi per mano Pippo e conducilo a Cristo».
Dopo il rito funebre il feretro, accolto sul sagrato da un lungo applauso, è stato portato al cimitero di Militello per la tumulazione nella cappella di famiglia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA