martedì 7 aprile 2020
L’innovazione di Tg24: l’edizione delle 15.30 condotta da un anchor dalla propria abitazione. Al via con Fabio Vitale: «Se l'arma contro il Coronavirus è non uscire, allora possiamo farlo anche noi»
Fabio Vitale, mezzobusto di Sky Tg24, dallo studio di casa dove va in onda l’edizione del telegiornale delle 15.30

Fabio Vitale, mezzobusto di Sky Tg24, dallo studio di casa dove va in onda l’edizione del telegiornale delle 15.30

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«Da Carmignano è tutto. La linea allo studio… No, a casa tua». Il lapsus della corrispondente dalla Toscana, Chiara Caleo, in diretta da una Casa di accoglienza per anziani in provincia di Prato, dà il segno dell’eccezionalità del collegamento. Scappa un sorriso a lei e a Fabio Vitale, l’anchor di Sky Tg24 che conduce il tg da casa. Sì, proprio dal salone di casa sua, a Milano. È l’innovativo esperimento Sky a casa che il canale all news di Sky propone da venerdì scorso, nell’edizione delle 15.30, per lanciare un messaggio forte ai suoi telespettatori e alla comunità nel pieno dell’emergenza Coronavirus. «L’infor-mazione oggi è più che mai fondamentale e per il suo ruolo è riconosciuta tra le attività indispensabili – spiega il direttore di Sky Tg24, Giuseppe De Bellis –. Noi vogliamo ulteriormente impegnarci nel fare la nostra parte, per ricordare a tutti che stare a casa è la cosa più importante. Realizzare un tg da casa di un conduttore è il punto di arrivo di un lavoro enorme e ha un grande valore simbolico: siamo, appunto, interpreti del messaggio “io resto a casa” e ci impegniamo anche noi a farlo. Siamo anche per strada, ovviamente. Grazie alla capacità, al coraggio e alla professionalità di cronisti e inviati che da oltre un mese lavorano instancabilmente, ma poter produrre e realizzare un tg domestico è la testimonianza che con sforzi, ingegno, creatività e sacrifici, stare a casa e non stare fermi è possibile». Ed ecco Fabio Vitale condurre in camicia bianca e cravatta da casa: alle sue spalle la tv del salone con il logo del canale Sky Tg24; sullo sfondo, illuminata dal sole che filtra dalla finestra, la libreria del giornalista catanese con i libri («proprio in questi giorni, riordinandola, ho ritrovato i Racconti milanesi di Giovanni Verga, che considero un vademecum per noi siciliani a Milano») e gli oggetti dei ricordi e delle proprie passioni, come la palla da basket («anche se non riesco mai a giocare... ma è lì a darmi sempre una possibilità »), oppure, fra le altre cose, una mongolfiera di carta «a cui sono molto affezionato, mi aiuta a viaggiare con la fantasia anche quando sono a casa – dice l’anchor di Sky –. Proprio adesso rappresenta in qualche modo l’evasione, il sogno. Forse il simbolo di questa avventura professionale». D’altra parte dal salone di casa, Vitale si collega – grazie a una struttura tecnologica impeccabile messa in campo dal team di Sky Tg24 – con i colleghi inviati in Italia e nel mondo, i corrispondenti da Londra, Bruxelles, New York e Tokyo, e dispone di tutti gli strumenti normalmente presenti solo in redazione: i ritorni audio necessari, sia di regia che di messa in onda, oltre che i segnali video indispensabili, come quello della diretta, e i feed in ingresso di ospiti e corrispondenti, potendo, se necessario, gestire la scaletta in autonomia. Il risultato è un news bulletin domestico assolutamente completo. «Se la vera arma è stare in casa – dice Vitale, ricordando la sfida che ha mosso il direttore e la redazione in questo senso – allora possiamo farlo anche noi. Possiamo riuscire a realizzare un intero tg, con collegamenti nazionali e internazionali, esattamente come dal nostro media hub di Milano. Siamo riusciti in una impresa che solo pensarla sembrava assurda, invece si è rivelata realizzabile e sta dando importanti risultati. Stiamo ricevendo tantissimi riscontri positivi di ascoltatori che si sentono rassicurati», dice con fierezza Vitale che passerà il testimone agli altri anchor del canale in una rotazione settimanale. «Se in genere è la tv che entra nelle case dei telespettatori, questa volta proviamo a invertire il concetto e sono i telespettatori che entrano a casa nostra. Cercando di trasmettere un messaggio di vicinanza, che si può restare a casa e riuscire a fare delle cose anche “straordinarie”, come questa edizione del tg», continua il giornalista, affiancato nella sua conduzione dal coordinamento editoriale, sempre da remoto, di Roberto Palladino.

Un’ora ogni giorno, alle 15,30, con i titoli, tutti i servizi, i collegamenti e gli ospiti. Le news e dalle 16 lo spazio per l’approfondimento a livello internazionale. Una innovazione in mezzo a tutta una serie di iniziative speciali che hanno toccato la programmazione di Sky Tg24, stravolta in questo mese e mezzo, per dare spazio alla pandemia globale. Ogni giorno viene realizzato per esempio il focus I numeri della pandemia, un format di “data science”, in onda dalle 18 alle 19.30: in occasione della conferenza stampa della Protezione Civile, i giornalisti di Sky Tg24 interpretano i dati in diretta per spiegarli nel modo più chiaro possibile al pubblico, attraverso grafiche e proiezioni realizzate in tempo reale dalla redazione e le opinioni di esperti del campo medico e scientifico. E la sera c’è il punto, alle 21.30, del Tg24 Economia in versione “home edition”, con Andrea Bignami. «Credo che mai come in momenti come questo – riprende Vitale – dobbiamo fare il nostro mestiere nella maniera più rigorosa possibile. Perché ogni frase, ogni parola può essere percepita in modo emozionale, può generare reazioni, alimentare tensioni o facili speranze. È fondamentale parlare con fonti autorevoli e verificate. Spiegare i numeri e ragionare in maniera assolutamente responsabile».

Vitale conduce, affidandosi a tutta la tecnologia messa in piedi da Sky, in massima sicurezza. Anche l’allestimento dello “studio” in casa è avvenuto da remoto, attraverso videochiamate. Fuori dal salone, c’è la moglie, la collega Roberta Poggi, («che partecipa con entusiasmo e un surplus di pazienza a questo sforzo») e la loro piccola Francesca, di appena sette mesi. Fra un servizio e un collegamento, potrebbe anche capitare di sentire un accorato pianto di fame, la divertente suoneria di un gioco o assistere a prove di gattonamento… «Non è ancora capitato, ma potrebbe… Sono i rischi del mestiere… », scherza. E mentre la nostra chiacchierata volge al termine… suona il citofono: «Scusa, è il panettiere…». Il bello della diretta e delle interviste. A casa. Al tempo del Coronavirus.

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