sabato 27 maggio 2017
Al via a San Marino la diciassettesima edizione dei Giochi che coinvolgono nove minuscoli paesi del Vecchio Continente
Le “Olimpiadi” dei piccoli Stati d'Europa
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Mentre i leader dei grandi Paesi della Terra hanno discusso di economia, finanza e lotta al terrorismo sotto il sole di Taormina, gli sportivi di nove minuscoli Paesi europei stanno per incontrarsi all'ombra del Monte Titano.Nella calda Sicilia il G7 della politica, nella fresca San Marino il "P9" dello sport continentale. I Giochi dei piccoli Stati d'Europa illumineranno per una settimana gli impianti della Serenissima Repubblica.

Edizione numero 17, la terza ospitata da San Marino dopo quella inaugurale del 1985 e quella d'esordio del nuovo millennio nel 2001. Comincia così il terzo giro per la rassegna multisport a cadenza biennale, organizzata a rotazione dalle nazioni partecipanti.Trentadue anni dopo l'esordio ne è passata di acqua sotto i ponti. All'epoca vigeva ancora la divisione del continente in blocchi di influenza e per i piccoli Stati lo sport era l'occasione per fare gruppo e cercare di alzare la voce. Contro i grandi non c'è partita, ma a furia di perdere la voglia di competere può affievolirsi. Così meglio sfidarsi tra pari per acciuffare la tanto agognata medaglia e far risuonare un inno che in altre sedi non sarebbe mai stato eseguito. Idea vincente, nata proprio sul Titano, e oggi ancora viva.In piena globalizzazione alcuni di questi minuscoli territori balzano alle cronache più come paradisi fiscali che come culle di sportivi. Eppure è proprio lo sport il collante che per cinque giorni, da lunedì a sabato, terrà uniti nove Stati che rappresentano l'intero vecchio continente.

Dal profondo Nord dell'Islanda all'estremo Sud di Malta, dal mitteleuropeo Lussemburgo alla mediterranea Cipro, dalle vette alpine del Liechtenstein alle foreste del Montenegro (unitasi al gruppo dal 2011 dopo l'indipendenza), dalle cime pirenaiche di Andorra alla rocca di Montecarlo, per finire proprio con San Marino, lembo di terra tra l'Emilia e le Marche.Messe insieme le nove nazioni coprono poco più di 120 mila chilometri quadrati (quanto le cinque regioni italiane più estese: Sicilia, Piemonte, Sardegna, Lombardia e Toscana) e assommano poco meno di tre milioni di abitanti (quanto le sole Marche e Abruzzo).All'elenco manca Città del Vaticano, il cui ingresso non è all'orizzonte, mentre potrebbe essere prossimo l'approdo delle isole Far Oer, a patto che il comitato olimpico dell'arcipelago subartico venga riconosciuto dal Cio. A proposito di Comitato olimpico internazionale, lunedì sera alle 21 alla cerimonia inaugurale al San Marino Stadium di Serravalle è atteso in tribuna il numero uno della famiglia olimpica Thomas Bach. La presenza del presidente del Cio dice di una manifestazione tutt'altro che campata in aria. Insomma, chi ritiene che la rassegna dei Piccoli sia una sorta di Giochi senza frontiere ha sbagliato canale.

L'ouverture sarà una cerimonia olimpica in miniatura, con tanto di sfilata del migliaio di atleti (Lussemburgo con 245 la delegazione più folta, Andorra con 49 la meno rappresentata), spettacolo artistico, staffetta del fuoco (con partenza della fiaccola dal Palazzo del Governo di San Marino, il simbolo del Paese) e accensione del braciere: in pole position per il ruolo di ultima tedofora c'è la tiratrice al volo Alessandra Perilli, quarta nella fossa olimpica a Londra 2012, miglior piazzamento di sempre a cinque cerchi per San Marino. Altra assonanza olimpica sta nel logo: simbolo delle Olimpiadi dei piccoli sono infatti otto cerchi (dal numero iniziale delle nazioni partecipanti) disposti intorno al tripode acceso e alla fiamma brillante. San Marino è il primo micro Stato a organizzare la rassegna per la terza volta - tra due anni ci sarà l'esordio in terra montenegrina - e lo fa proponendo una manifestazione a misura d'uomo (camminando si potranno raggiungere tutti i siti di gara, accorpati in due poli: Serravalle e Montecchio) con spostamenti solo su vetture elettriche. Non ci sarà il villaggio - gli atleti saranno alloggiati in hotel e pensioni del posto, mentre i 170 giornalisti accreditati dormiranno a Rimini - ma è stato pensato un Olympic Park, uno spazio dove ci si potrà rilassare, guardare le gare in tv, ascoltare la musica e godersi una bella festa tra amici. Tutti insieme appassionatamente fuori dal campo, mentre con la divisa addosso si lotta per acciuffare l'oro.

La sfida per la vittoria finale nel medagliere è tra Islanda e Cipro - le due nazioni più grandi - con i primi meglio nel nuoto e i secondi più bravi nell'atletica: tra piscina, pista e pedane saranno assegnate il maggior numero di medaglie. Spulciando la lista degli iscritti gli atleti più forti del lotto sembrerebbe invece i cestisti montenegrini.L'obiettivo dei padroni di casa è issarsi al terzo posto. Impresa improba, in passato capitata solo una volta nel 2011, ma non impossibile. Per farlo oltre a una squadra con tanti reduci da Rio anche il tifo dei 30mila residenti. Pochi, ma calorosi. Per una settimana San Marino è il centro d'Europa. Quando i piccoli contano più dei grandi.

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