mercoledì 23 aprile 2025
I volti della Resistenza: ieri le armi, oggi la pace. Dall’80° della Liberazione ai popoli che ancora ai nostri giorni si oppongono alla violenza della guerra
La copertina di "Gutenberg" n. 27, 25 aprile 2025

La copertina di "Gutenberg" n. 27, 25 aprile 2025 - -

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Per una generazione cresciuta senza sapere cosa significasse la libertà, combattere per conquistarla non fu una scelta facile. Così come non lo sarebbe, per le nostre generazioni cresciute nella pace fondata proprio quel 25 aprile di ottant’anni fa, quella di imbracciare le armi per combattere volontariamente. L’elaborazione intellettuale e la pratica politica di questi decenni ci hanno insegnato che il valore supremo della vita umana non può essere messo in discussione e che esiste sempre – se solo la si vuole cercare – una via di dialogo per risolvere i conflitti. Una consapevolezza che la generazione cresciuta nei vent’anni di violenza istituzionalizzata del regime fascista, e poi brutalmente applicata negli anni della guerra, non poteva avere. Molte coscienze furono tormentate da quella che avvertirono come una necessità di ricorrere alla violenza per porre definitivamente fine alla violenza, dentro lo Stato e tra gli Stati. La guerra civile è la più crudele di tutte le guerre: frattura la società e le comunità, si insinua perfino all’interno delle famiglie. Figlia di un tempo caoticamente violento, la Resistenza assunse molti volti: qui abbiamo scelto di raccontarne alcuni, per richiamare alla memoria la pluralità delle condizioni che la determinarono, la varietà delle forme che assunse e gli esiti decisivi che ne derivarono. Con la convinzione che la memoria non sia mai fine a sé stessa, ma aiuti a comprendere il mondo in cui viviamo. Dove anche oggi, vicino e lontano dalla nostra pacifica Unione Europea, tanti popoli sono ancora costretti a vivere la loro quotidiana resistenza al male della guerra che l’uomo perpetra sull’uomo. Come raccontano le immagini raccolte nelle pagine di "Gutenberg" del 25 aprile.

La copertina di 'Gutenberg' n. 27, 25 aprile 2025

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L'inserto culturale di "Avvenire" propone l'analisi di Gianfranco Astori ai discorsi per la Liberazione di Sergio Mattarella: per il presidente della Repubblica il percorso di pace vede non più patrie l’una contro l’altra, ma una comunanza di ideali. Spazio quindi alla Resistenza dei cattolici, con la "lettera a un partigiano" di don Primo Mazzolari («Come tutto si era fatto piccolo e insignificante in confronto della libertà! Il tutto era divenuto la tua parte, come in una chiamata religiosa»), a quella della Brigata Maiella raccontata da Nicola Mattoscio intervistato da Vincenzo Grienti (il raggruppamento abruzzese operò assieme al corpo di spedizione polacco arrivando fino a Bologna e ad Asiago), quella delle formazioni ebraiche ricostruita da Massimo Giuliani e quella dei singoli e delle formazioni internazionali che da tutto il mondo vennero in Italia per contribuire alla lotta di liberazione, ripercorse da Gianni Santamaria. E in chiusura la Resistenza nei filmati amatoriali, ora raccolti in un documentario raccontato da Angela Calvini.

La sezione Percorsi si apre con la presentazione del documentario Liberi - Duc in altum dello spagnolo Santos Blanco, che racocnta la vita nei monasteri di clausura, si muove poi tra la spiritualità al femminile della Maddalena (protagonista di una mostra a Treviso) e di Ildegarda di Bingen (della quale esce una nuova edizione degli scritti) e il rapporto tra poesia e preghiera, con il carteggio tra don Lorenzo Milani e Margherita Guidacci e l'opera critica di padre di Giovanni Pozzi, e si chiude con il dialogo allestito al Gam di Torino tra l'arte di Fausto Melotti e quella di Alice Cattaneo.

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