sabato 20 ottobre 2018
Abbiamo chiesto ai protagonisti e ai premiati della 42ma edizione del Premio Tenco cosa significhi per loro la parola “Migrans” cui è intitolata la rassegna 2018. Guarda anche i video
Cantautori dalla parte dei migranti. Vince Francesco Motta
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Dal Premio Tenco cantautori uniti a difesa dei diritti dei migranti e rifugiati. Se è vero che la musica oltrepassa barriere culturali e confini, mai come quest’anno la rassegna della canzone d’autore è riuscita a compattare gli artisti intorno ad un argomento centrale come quello delle migrazioni, che ha fatto da fil rouge fra le varie esibizioni. Abbiamo chiesto ai protagonisti e ai premiati della 42ma edizione del Premio Tenco che si conclude stasera, sabato 20, con le esibizioni del Premio Tenco Adamo e delle altre Targhe Tenco premiati, cosa significhi per loro la parola “Migrans” cui è intitolata la rassegna 2018.

L’appello più chiaro è arrivato dal palco dell’Ariston la prime serata per voce di Lodo de “Lo Stato Sociale” che presta il volto alla campagna della nave italiana “Mediterranea” impegnata nei salvataggi dei migranti. “E’ una grande vittoria che in questo periodo si cominci a parlare della situazione inaccettabile che avviene accanto a noi e di quanto tutti noi siamo complici di centinaia e centinaia di morti in mare” ha detto prima di cantare “L’isola” il cui video era ambientato a Lampedusa.

Il vincitore della Targa Tenco 2018 per il miglior disco in assoluto (“Vivere o morire”) Francesco Motta, che si esibirà stasera, ha preannunciato invece un mini tour che prende il via il 24 novembre a Milano (per toccare Bologna, Livorno e Roma) con “Les filles des Illighad”, trio di ragazze tuareg provenienti da un piccolo villaggio del Niger che propongono musiche tradizionali delle loro tribù. “Io mi sono sempre esposto rispetto alla situazione pericolosissima in cui siamo – ci spiega Motta -. Avere a che fare col diverso è una ricchezza. Penso che la paura del diverso sia una conseguenza del non essere sicuri di mettersi in gioco”. Dopo aver commosso la platea dell’Ariston in gara tra i Giovani di Sanremo con “Stiamo tutti bene”, che racconta il drammatico viaggio per mare visto con gli occhi di un bambino, Mirkoeilcane tornerà a ricantare stasera il brano che ha meritato la Targa Tenco 2018 come miglior canzone singola.

“Quello dei migranti purtroppo è un problema ancora attuale – spiega il cantante 24enne -. Sarebbe bello che le canzoni potessero cambiare le cose e che le persone potessero avere destini migliori. Senza entrare in questioni politiche, mi preoccupa che in alcune persone sia rimasta una mentalità ferma agli anni 50 rispetto agli stranieri”. Giuseppe Anastasi, Targa Tenco 2018 per il miglior opera prima “Canzoni ravvicinate del terzo tipo”, aggiunge: “Io che sono siciliano i primi sbarchi li ho visti a 7 anni, e da noi i migranti sono stati sempre accolti bene. Bisognerebbe capire che è normale che le persone viaggino in cerca di cibo e pace”.

Un mito della canzone internazionale, come Adamo, siciliano figlio di emigranti in Belgio, che riceverà stasera il Premio Tenco, si schiera apertamente ai favori dei migranti come lui: “Sono sempre stato dalla parte dei sans papier. Mio padre andò a lavorare nelle miniere del Belgio per sfuggire alla miseria, ma qui c’è chi fugge dalla morte e dal pericolo”.

E se Simone Cristicchi ieri sera ha dedicato un brano da “Magazzino 18” sugli esuli istriani paragonando “il senso di sradicamento dal loro ambiente a quello dei migranti di oggi”, un vero emigrante, il siciliano Pippo Pollina, musicista di grande successo all’estero conclude: “Io collaboravo al mensile “I siciliani” di Pippo Fava. Quando venne ucciso dalla mafia nel 1985 me ne andai in esilio, perché non avevo la vocazione del martire e non avevo fiducia nella politica del mio Paese. Oggi, però, cerco di portare nel mondo il meglio della nostra cultura. E’ una nostra responsabilità. Chi è emigrato può portare arricchimento nei Paesi dove arriva e lavora”.

Tanta musica impegnata, pensieri e parole sul palco dell’Ariston e nei pomeriggi dedicati alle presentazioni dei libri della nuova collana del Club Tenco. Ma non solo. E mentre i cantanti si esibiscono sul palco, nell’atrio dell’Ariston c’è Amnesty International Italia che sta proseguendo la raccolta di firme per annullare la condanna al carcere in Iran di quattro persone solo perché cristiane, Victor Bet-Tamraz, Amin Afshar-Nader, Shamiram Issavi e Hadi Asgari.

I vincitori delle targhe Tenco 2018

Disco in assoluto: Motta – Vivere o morire

Opera prima: Giuseppe Anastasi – Canzoni ravvicinate del terzo tipo

Canzone singola: Mirkoeilcane – Stiamo tutti bene

Album in dialetto: Francesca Incudine – Taraké

Interprete di canzoni: Fabio Cinti – La voce del padrone – Un adattamento gentile

Album collettivo a progetto: Voci per la libertà / Una canzone per Amnesty

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