giovedì 14 gennaio 2010
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Nine, musical di grande successo, arriva nei cinema italiani dal prossimo 22 gennaio. Rob Marshall, dopo il riuscito Chicago, tenta di riprodurre in una versione cinematografica Nine, lo spettacolo di Broadway ispirato (ma non solo) a Otto e mezzo di Federico Fellini. «Essere a Roma, la mia città preferita – ha esordito Rob Marshall durante la conferenza stampa di ieri – per presentare il mio film è un grandissimo piacere. Nine, come lo spettacolo, non è un remake di Otto e mezzo di Federico Fellini, che è un film che non può essere più realizzato da nessun altro. Dopo Chicago ero alla ricerca di qualcosa di diverso: con Nine ho trovato quello che cercavo, ovvero un musical pieno di sostanza, capace di raccontare come si fa il cinema, i dubbi e le difficoltà che viviamo noi artisti».Ma la storia non è poi così diversa da Otto e mezzo. Siamo negli anni Sessanta. Guido Contini (il personaggio che rappresenta Federico Fellini è interpretato da Daniel Day Lewis) è un regista che, dopo alcuni flop, prova a girare il suo nono film dal titolo Italia. Impaurito dalla mancanza di creatività e dalla pressione della stampa, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, Guido cerca di fuggire dall’ambiente che lo circonda con la sua spider azzurra. Ma la fuga è veramente provvisoria. Ritroverà nell’albergo tutte le donne e tutti gli uomini che fanno parte della sua vita. A cominciare dalla sensuale Carla (Penelope Cruz), la sua amante, che lo aspetta alla stazione, dall’elegante moglie (Marion Cotillard), fino alla giornalista che tenta di sedurlo (Kate Hudson). Realtà e immaginazione si mescolano: Guido prova il disperato tentativo di trasformare in un film i suoi ricordi e i suoi sogni. «In Nine – spiega il regista – esiste un continuo scorrere tra la realtà, la fantasia e la memoria. Abbiamo utilizzato il cinema di Fellini come fonte d’ispirazione, per poter raccontare il processo di lavorazione di un film. Il nostro obiettivo principale era cogliere l’eleganza e gli ambienti di Roma per riprodurre sullo schermo quegli anni. Se il mondo di Chicago era il palcoscenico, quello di Nine è il cinema. Abbiamo pensato di sfruttare al massimo il teatro di Cinecittà per trasformarlo in un posto da sogno». Infatti Nine è girato in gran parte tra gli studi di Cinecittà e le città di Anzio e Sutri. E ha, oltre alle musiche di Andrea Guerra, un cast molto italiano: Sophia Loren, che interpreta la mamma di Guido, Ricky Tognazzi nel ruolo del produttore, Elio Germano è l’assistente alla regia di Contini, mentre numerosi sono i camei, come quello di Valerio Mastandrea, Giuseppe Cederna, Martina Stella e Roberto Citran. Ma il film, nel suo insieme, non riesce a restituire allo spettatore questo viaggio all’interno dell’immaginario e della vita di un regista: coreografi e set si alternano per tessere una trama che, però, rimane troppo semplice e a volte poco disegnata. Il film non ha avuto in America una calda accoglienza di pubblico e di critica e il regista si difende, rispondendo ai giornalisti italiani. «Non leggo le recensioni per non farmi influenzare. Dato che i giovani non conoscono Fellini, la mia grande speranza è che le persone vedendo Nine possano poi riscoprire quel regista che è stato il maestro dei maestri».Emanuela Genovese
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