martedì 5 novembre 2013
Alle 10.08 (ora italiana) dal Centro spaziale nell'Andhra Pradesh è partita la sonda Mangalyaan, salutata con grande orgoglio dalle istituzioni e costata un quinto di una analoga missione americana. E c'è chi si chiede se quei soldi potevano aiutare il quarto della popolazione che vive al di sotto del livello di povertà. 
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In India gongolano, alla Nasa osservano scettici. La missione su Marte "made in Asia" è partita questa mattina alle 14.38 locali, le 10.08 in Italia, dal Centro spaziale Satish Dhawan, nell'Andhra Pradesh, con una sonda posta a bordo del razzo Pslv-C25: uno spettacolo di orgoglio nazionale, trasmesso in diretta dalle tv locali e salutato da un coro di congratulazioni da parte delle massime istituzioni nazionali (dal presidente Mukherjee al primo ministro Singh, fino ai capi dei partiti di maggioranza e di opposizione). Tiepida la reazione degli Stati Uniti, gli unici (per ora) ad aver inviato su Marte non solo una sonda ma un robot esploratore, Curiosity, atterrato nell'agosto del 2012: "Non credevamo che sarebbero stati in grado di lanciare una sonda così presto", ha detto Joe Grebpwsky, progettista della Nasa.Lo scetticismo è condizionato anche dalle dimensioni relativamente modeste dell'investimento sul progetto Mangalyaan (nave marziana): 4,5 miliardi di rupie, circa 73 milioni di dollari, contro i 455 pagati dalla Nasa per lanciare, pochi giorni fa, una sonda sul pianeta rosso. In ogni caso la sonda, che pesa 1.350 chili, viaggerà intorno alla Terra fino al 24 settembre prossimo, per poi raggiungere Marte a dicembre, dopo un cammino di 400 milioni di chilometri. Mangalyaan studierà la composizione dell'atmosfera e le emissioni termiche di Marte. L'India è la prima nazione asiatica a mettere nel mirino il pianeta rosso, dopo il fallimento di analoghe missioni giapponese (nel 2003) e cinese (nel 2011). Mangalyaan anche simbolicamente è la proiezione delle ambizioni dell'India, la seconda economia mondiale a più rapida crescita. Ma anche le ambizioni devono fare i conti con la realtà di un Paese in cui un quarto del miliardo e 200 milioni di abitanti vive sotto la soglia di povertà, e il 39% della popolazione di età superiore a 15 anni è analfabeta. Marte, visto da qui, sembra davvero lontano...

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