lunedì 17 febbraio 2025
Dalla Fondazione un progetto di educazione ai valori olimpici. Parla il responsabile Domenico De Maio. Una iniziativa a cui possono partecipare gli Oratori
Gli studenti durante le gare di short track venerdì allo stadio di Assago

Gli studenti durante le gare di short track venerdì allo stadio di Assago - MilanoCortina2026

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L’aria di casa, ma anche un incredibile tifo di centinaia di ragazzi e ragazze presenti nella struttura di Assago venerdì 14 febbraio, hanno spinto e galvanizzato gli azzurri dello short track a tal punto che ben in 16 su 21 hanno conquistato un posto nelle rispettive finali che si disputeranno oggi. Questa tappa finale del “Short track world tour” si è trasformata in una prova generale di cosa accadrà tra un anno nell’arena di Assago con l’avvio dei Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026. E non solo da un punto di vista sportivo. La presenza degli studenti provenienti da tutta la Lombardia è stato un buon banco di prova per il lavoro che la Fondazione Milano Cortina 2026 sta portando avanti dal momento dell’assegnazione dei Giochi nel 2019. «Tra gli impegni che abbiamo preso in quella occasione vi è anche quello di impostare un programma educativo capace di trasferire ai giovani i valori olimpici» spiega Domenico De Maio, direttore di Education & Culture Milano Cortina 2026, parlando dell’Ovep (Olympic Value Education Programme), progetto rivolto in primo luogo al mondo della scuola e dell’università. «I ragazzi che erano presenti venerdì ad Assago avevano fatto nelle loro scuole e con i loro docenti un percorso di formazione all’evento. Un cammino sostenuto dal nostro progetto che ha offerto loro dei materiali» dice De Maio. E «hanno dimostrato sul campo di aver appreso e assimilato quei valori olimpici di cui parliamo nel progetto educativo. Un esempio? La capacità di rispettare le regole di comportamento che viene chiesto al pubblico in occasione di queste gare: il silenzio assoluto dal momento del fischio dell’arbitro sino allo sparo della partenza. È bastata una sola spiegazione, un piccolo richiamo dell’arbitro nella prima gara, per ottenere in seguito un silenzio assoluto senza ulteriori richiami. Un bellissimo risultato». Il programma educativo legato a Milano Cortina 2026 punta su tre pilastri: «La conoscenza dei valori olimpici che potremmo sintetizzare un eccellenza, rispetto e amicizia; un corretto stile di vita che comprenda anche movimento e alimentazione; l’acquisizione di competenze che li aiuteranno in futuro ad assumersi responsabilità come cittadini del proprio paese. Come Fondazione forniamo alle scuole tutto il materiale necessario a questi tre aspetti, proponendo format, materiali e strumenti didattici». Un lavoro partito già tempo e che in questi ultimi anni «ha già raggiunto un milione di studenti». Frutto di questo lavoro presso le scuole sono anche le due mascotte dei Giochi 2026: gli ermellini Tina e Milo. Sono «il segno più evidente del lavoro svolto nelle scuole che ha coinvolto 16mila ragazzi nell’elaborazione di progetti, fino alla scelta finale avvenuta con una votazione lanciata dal palco di Sanremo» la sera dell’8 febbraio 2023. Una votazione che ha visto contraposti gli ermellini (fratello e sorella) e due fiori (la stella alpina e un bucaneve) Il progetto educativo di Milano Cortina 2026 è anche questo. E non ci si vuole fermare solo alle scuole.

Domenico De Maio con il presidnte del Cio Thomas Bach

Domenico De Maio con il presidnte del Cio Thomas Bach - MilanoCortina2026

«La proposta educativa è aperta a tutte quelle realtà associative che hanno a che fare i giovani» comprese le società sportive e anche gli Oratori. «Sono un presidio importante nel proprio territorio e anche loro possono elaborare un progetto legato ai Giochi e proporre di entrare a far parte delle iniziativa ispirate ai valori olimpici» spiega De Maio (per informazioni e iscrizioni https://milanocortina2026.olympics.com/it/gen26/progetto/label-gen26)
Certo parlare di fair play, rispetto dell’altro, lealtà sembra di andare controcorrente nell’odierna società che si ispira a ben altri e controversi principi. «Proprio per questo motivo c’è bisogno di diffondere questi valori. Dove manca l’acqua occorre portarla, verrebbe da dire. E quindi se si avverte la carenza di valori importanti, bisogna cercare di alimentarli e farli crescere. Del resto Pierre De Coubertin creò le Olimpiadi moderne per promuovere il dialogo tra i popoli, partendo dai giovani, dalle università. E noi puntiamo a continuare su questa strada anche in questo tempo. Siamo ottimisti, i giovani di oggi hanno dimostrato una capacità di resilienza in un’epoca di grandi cambiamenti e di pochi punti fermi» dice De Maio, che ricorda come eventi sportivi e successi di propri atleti «riescono a smuovere i giovani e a portarli a praticare sport. Grandi emozioni capaci di ispirare i giovani, che sono il grande potenziale del nostro Paese». La speranza è che anche Milano Cortina 2026 sia capace di suscitare altrettanto entusiasmo. «Quello che abbiamo visto venerdì mattina nella arena dello short track ci fa ben sperare».

L'entusiasmo degli studenti durnate le gare ad Assago

L'entusiasmo degli studenti durnate le gare ad Assago - MilanoCortina2026

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