giovedì 1 febbraio 2024
Vincitore di due Festival, il cantante milanese in gara con "Tuta gold" dove racconta la periferia. In uscita il 16 febbraio l'album "Nei letti degli altri", poi tour europeo e italiano
Mahmood in gara al Festival di Sanremo con "Tuta gold"

Mahmood in gara al Festival di Sanremo con "Tuta gold" - Foto di Giulia Bersani

COMMENTA E CONDIVIDI

Il festival di Sanremo, Mahmood, lo ha già vinto due volte (tre, considerando anche la vittoria tra i Giovani) con due presenze all'attivo (Soldi nel 2019 e Brividi con Blanco nel 2022). Ora ci torna con Tuta Goldma l'artista si schermisce e nega di puntare al tris, “questo brano è qualcosa di totalmente nuovo per me. E io ne sono molto orgoglioso, qualunque sarà il risultato finale".

Sanremo è "sempre una prima volta e ci io andrei quasi tutti gli anni", ma è anche l'occasione per far conoscere il nuovo percorso del 32enne artista milanese che il 16 febbraio pubblica il nuovo album Nei letti degli altri. "Ci sono voluti due anni e mezzo per finirlo - racconta -. Anni in cui sono cambiato molto e sono maturato soprattutto a livello emotivo e nei rapporti con le persone. Prima mettevo più barriere, non so se per timidezza, ora sto cercando di essere più empatico. Questo è il mio viaggio personale". Non a caso ha scelto l'immagine del letto, "un porto sicuro, dove portiamo chi amiamo, dove veniamo traditi o tradiamo, dove mangiamo, leggiamo, riflettiamo. Io ho avuto l’opportunità viaggiare e stare nei letti di tanti hotel, ho cambiato tre case in tre mesi, sono stato nel mio letto a casa di mia madre quando ho avuto problemi con la casa che avevo affittato - aggiunge - Il letto è dove ho esorcizzato tanti demoni, compresa la paura di non essere amato. È la mia visione a 360 gradi sulle relazioni interpersonali".

Invece Tuta Gold, brano urban dai risvolti autobiografici dalle interessanti variazioni ritmico vocali, dove un ragazzo dopo un rave party ricorda sulla sua adolescenza negli anni 90, quelli dove andava di moda la tuta di acetato citata nel titolo, in periferia. "Un brano che fissa quadri di vita differenti, collegati dal mio modo di raccontare", è un viaggio a ritroso nel tempo. "Torno al passato, a ciò che ha provocato sofferenza, ma che ha avuto anche risvolti positivi perché quei dolori mi hanno fortificato. Rappresenta la maturità emotiva che questo disco mi ha regalato". Nel testo ci sono riferimenti al bullismo vissuto da adolescente: "Quando mi hanno picchiato fuori dalle medie, anche questo mi ha fortificato – racconta l'artist di origini egiziane -. Non so se posso aiutare qualcuno, ma sono il più sincero possibile nel raccontare la mia esperienza". Anche in Tuta Gold, dopo Soldi, cita di nuovo il padre, con il quale ha avuto un rapporto complicato. "Ma ne riesco a parlare perché l'ho superato".

Nel disco compaiono alcuni feat. da Tedua a Chiello in Paradiso: "E’ la prima volta che in un mio brano non canto il ritornello. C’è anche un finale che tocca quasi l’aldilà” aggiunge Mahmood che ha inserito una parte del ritornello cantato da un coro di chiesa di Paradiso, Paradiso di monsignor Marco Frisina.

Tornando a Sanremo nella serata delle cover Mahmood si esibirà con Come è profondo il mare di Lucio Dalla, accompagnato dai Tenores di Bitti Remunnu 'e Locu, gruppo storico sardo di canto a tenore, composto da quattro voci maschili soliste. "Come è profondo il mare è una delle canzoni italiane più belle, descrive per eccellenza il senso di libertà. Il mare non lo puoi recintare. Io mi sento libero anche artisticamente: è l'unica cosa che mi permette di fare questo lavoro senza renderlo un lavoro. E poi mi rende felice portare la Sardegna, terra d'origine di mia madre sul palco dell'Ariston. È la prima volta che il Canto a tenore arriva all’Ariston".
Dopo Sanremo, Mahmood porterà la sua musica dal vivo, prima in Europa tra aprile e maggio, poi in Italia con il tour estivo a partire dal 19 luglio.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: