venerdì 20 marzo 2020
Dalle emittenti Rai a quella della Cei fino alle private, viaggio nelle redazioni radiofoniche nazionali in cui le conduttrici continuano ad andare in onda e a contrastare l’emergenza Covid-19
Andrea Delogu (a sinistra) e Silvia Boschero, Rai Radio 2

Andrea Delogu (a sinistra) e Silvia Boschero, Rai Radio 2 - .

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«I miei genitori lavorano all’ospedale di Rimini, mia sorella al Buzzi di Milano. Il reparto di mia madre a Rimini è stato chiuso per dare tutto lo spazio ai contagiati dal virus, e oggi è andata nel reparto infettivi, la prima cosa che mi ha detto è che non dovevo preoccuparmi di lei, si era “bardata”… Ha visto due persone morire e tanti giovani nel letto con le mascherine d’ossigeno. Solo oggi. Solo in questo giorno». Un post commovente quello pubblicato ieri su Instagram dalla conduttrice di Rai Radio 2 Andrea Delogu, che ha postato con le foto del padre che trasporta i malati e «fa il doppio turno ormai mi sembra da sempre», della madre operatrice sanitaria e della sorella infermiera, tutti in prima linea. Loro la salutano sorridenti da dietro le mascherine «e io ho il pianto in gola», prosegue la Delogu invitando tutti a stare a casa.

Questo l’altro volto delle “ragazze” che ci accompagnano quotidianamente in questi giorni difficili cercando di rassicurarci o divertirci con quella sensibilità tutta femminile attraverso un mezzo “amico” come la radio. Abbiamo voluto dare voce a queste “sorelle d’Italia” proprio nel giorno in cui, per la prima volta nella storia tutte le radio italiane si sono unite, oggi alle 11, per trasmettere insieme l’Inno di Mameli e tre canzoni di speranza: Azzurro, La canzone del sole e Nel blu dipinto di blu. Andrea Delogu conduce insieme alla giornalista Silvia Boschero La versione delle Due, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 16 su Rai Radio 2, senza rinunciare ad andare in onda in diretta dagli studi di Roma, ovviamente con le opportune precauzioni, «perché il nostro obiettivo è non lasciare mai solo l’ascoltatore. Perché la radio è famiglia e mancare potrebbe fare veramente male a chi non sente più la voce di una persona di famiglia». La famiglia della Delogu «mi ha insegnato a sdrammatizzare e a rimboccarsi le maniche. Mi dicono di stare tranquilla, ma a me viene da piangere perché sì, sono i nostri eroi tutti gli operatori sanitari, ci salvano dal virus se possono, ma chi salva loro da noi?».

Ogni mattina colazione col marito, l’attore Francesco Montanaro, «con cui sto condividendo tanti momenti importanti» e poi l’impegno in radio con l’orgoglio di fare davvero servizio pubblico: «Adesso è importante anche l’intrattenimento, abbiamo aperto i telefoni più spesso alla gente, Silvia ed io abbiamo la sensazione di essere le sorelle, le migliori amiche con cui confidarsi. E quanti bambini che chiamano, io divento matta a giocare con loro. Così ogni pomeriggio alle 17 dal mio profilo Instagram faccio anche delle dirette coi bambini e recitiamo insieme i cartoni Disney».

Per una delle “senatrici” della radio italiana, Paola Gallo, 20 anni a Radio Italia, vari programmi su Rai Radio2, un seguitissimo blog di informazione musicale (ondefunky.com) e da anni responsabile editoriale e direttrice artistica di Radio InBlu.

Paola Gallo, InBlu

Paola Gallo, InBlu - .

«Questo è un momento assolutamente eccezionale, per quelli che hanno la mia età questo è il momento in assoluto più difficile della loro vita – ci spiega - Da giornalista di musica e donna di radio mi rendo conto di quanto sia la musica sia la radio in questo momento siano fondamentali, importante è chi ci aiuta ad alimentarci l’anima, la mente, il cuore. Il pubblico ha bisogno di essere informato, ma ha tanto bisogno di potersi confortare e trovare programmi d’evasione che ti raccontino dell’altro. E comunque c’è una vita musicale ancora attiva. Confrontandomi col direttore di rete Vincenzo Morgante, si è deciso da un lato di incrementare l’offerta religiosa su InBlu Radio e di mantenere invariata l’offerta informativa senza allarmare. Ai conduttori ho chiesto di essere una compagnia e di informare sulle tantissime iniziative culturali e musicali in atto sul web».

Marta Cagnola, popolare voce di Radio 24 attivissima sui social, va in onda sia dalla redazione con due notiziari la settimana, e col programma Radiotube Social Village in diretta il sabato dalle 16 alle 18, a stretto contatto col pubblico.

Marta Cagnola, Radio 24

Marta Cagnola, Radio 24 - .

«Mi arrivano un sacco di messaggi incoraggiamento, gli ascoltatori sanno che lavoriamo in emergenza, sono comprensivi e ti incoraggiano, si preoccupano – racconta –. Il nostro tempo libero si è ridotto in casa, così ora in trasmissione parlo di serie tv, film, dischi da ascoltare e riascoltare. In più, ora che tutto passa dalla rete, facciamo capire le notizie, le fake news, il modo di comunicare dei politici, dei medici, ma anche intratteniamo con consigli buffi». Anche per la Cagnola la radio è un mezzo che ha un calore maggiore perché l’ascoltatore sente il conduttore radiofonico vicino senza sovrastrutture e distanze: «E’ vero che noi donne siamo abituate ad avere un senso di accoglienza particolare: mi rendo conto che sto veramente pensando a chi è a casa che accende la radio quasi per sentire la presenza fisica di una persona».

La pimpante maremmana Betty Senatore che conduce in diretta su Radio Capital B– Saturday il sabato dalle 10 alle 13 e B–Sunday la domenia dalle 9 alle 12, ha dovuto rinunciare ai musicisti in studio, ma ora li chiama al telefono.

Betty Senatore, Radio Capital

Betty Senatore, Radio Capital - .

«Nessuno ha voglia, e non è il momento, di autopromuoversi, è cambiato tutto – spiega la Senatore, molto attenta alle sfumature – La cosa più importante è mantenere un tono di voce pacato, me lo chiedono gli stessi ascoltatori. La radio, che non ha immagini, manda avanti l’immaginazione e la musica permette di far volare la fantasia. Anche la programmazione della rete è diventata un po’ più pacata, senza scadere nella tristezza».

Un’altra voce storica, Anna Pettinelli, che vediamo anche ad Amici su Canale 5, trasmette tutte la mattine in collegamento dalla sua cabina armadio («è il posto più insonorizzato che c’è in casa» spiega) in collegamento audio video con Sergio Friscia, l'affiatata coppia Anna & Sergio in onda su Rds dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Per il resto, giornata indaffaratissima tra lezioni di ginnastica, cucina per tutta la famiglia, pulizie, preparazione dei programmi.

Anna Pettinelli, Rds

Anna Pettinelli, Rds - .

«In 40 anni di radio non ho mai passato un momento così. C’è la paura tipica dei momenti della guerra, la gente è disorientata, ha bisogno di certezze, ci chiede cose pratiche. L’unica cosa che posso fare è di informarmi e di proporre chiarezza. La radio rispetto ai social è affidabile. Da noi si fanno i discorsi di tutti i giorni, si parla delle esperienze della casa, si dice una barzelletta, si fa un gioco e si invita la gente a spegnere la tv e ascoltare buona musica». Oggi alle 11 anche lei ha partecipato nel suo programma a Radio per l’Italia, trasmettendo l’Inno di Mameli. «Ne sono orgogliosa perché intorno c’è un’Italia fatta di gente già unita».

La Pina, una delle voci più popolari della radio italiana che ogni pomeriggio va in onda su Radio Deejay dalle 17 alle 19 con Pinocchio, insieme a Valentino Ricci e Diego Passoni, invece ammette sincera: «Io sono una di quelle cha ha paura e mi fanno paura quelli che non ne hanno. Sono collegata da casa e cerco di tranquillizzare il pubblico come vorrei essere tranquillizzata io, parlo di cose pratiche con esperti, ma anche ci prendiamo un po’ in giro per sdrammatizzare».

La Pina, Radio Deejay

La Pina, Radio Deejay - .

La Pina, ci svela che «a dispetto dei tatuaggi sono una casalinga che ama fare le pulizie, devota al marito», mette nell’angolo la paura anche per accompagnare al rientro a casa i pochi che ora sono in viaggio per esigenze di lavoro. «Cerchiamo di salutare le categorie più esposte, anche sentirsi nominati personalmente ora è importante – aggiunge – Ecco, in un mondo in cui sembra che esistano solo i “fighi”, noi ci uniamo come comunità di disadattati, di sbagliati, di venuti storti, di bruttine, ovvero rappresentiamo quella che è la gran massa delle persone normali. E ci sentiamo uniti. Per questo l’unione oggi di tutte le radio, soprattutto di quelle piccole e locali di cui sono una sostenitrice, mi commuove».

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