martedì 30 agosto 2022
Come Dostoevskij, Hugo, Bacchelli e Tolstoj sono molti gli autori contemporanei che si stanno dedicando alle grandi epopee familiari, spesso trasformate in format per cinema e televisione
Il set di “I leoni di Sicilia”, serie tv di Disney dai bestseller di Stefania Auci

Il set di “I leoni di Sicilia”, serie tv di Disney dai bestseller di Stefania Auci

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Le saghe familiari sono un genere letterario che nel tempo ha fatto conoscere la potenza di storie in cui vita e azioni di una famiglia si interconnettono nell’arco di un periodo e, al contempo, all’interno di questo meccanismo narrativo, sono ritratti sullo sfondo della storia eventi e cambiamenti sociali che ne segnano un’epoca. Se già i grandi classici hanno abituato i lettori a storie divenute immortali come quelle di Dostoevskij, Tolstoj o Victor Hugo, per citarne alcuni, è altrettanto vero che, complice forse un cambiamento di paradigma nel modo moderno di raccontare storie, derivato in parte dalla nuova televisione e da format ormai collaudati come quelli delle serie tv, le saghe familiari stanno vivendo una nuova giovinezza, tanto da poter parlare non solo di moda letteraria passeggera, ma di vero e proprio fenomeno da osservare con attenzione e da più vicino. Probabilmente ci vorrà qualche tempo per poter guardare al valore assoluto e duraturo delle tante saghe familiari uscite in questi anni, ma qui ne raccogliamo alcune delle più interessanti uscite ultimamente o in uscita prossimamente, senza pretesa di esaustività, come una sorta di bussola per orientarsi in questo variegato mondo di lettura.

Due di queste sono uscite per Marsilio: la prima è una saga canadese uscita nel 2021, di Michael Christie, scrittore e falegname. Si intitola Greenwood e mette in scena un intreccio di menzogne, omissioni e mezze verità che segna le origini di una famiglia, in un groviglio di segreti e tradimenti che ricade su quattro generazioni unite nel destino delle foreste del Canada, ripercorse nelle circonferenze dei suoi alberi secolari e nelle sue radici. Il libro diventerà, peraltro, una serie tv. L’altra saga è L’ottava vita (per Brilka) di Nino Haratischwili. In questo caso al centro ci sono la famiglia Jashi e una preziosa ricetta tramandata di generazione in generazione, alla quale la famiglia deve la sua fortuna, ma anche, in un certo senso, la sua sfortuna. Anche Fazi, che per le saghe familiari va certamente citata per i Cazalet di Elizabeth Jane Howard, ha pubblicato negli ultimi anni altri libri in linea col fenomeno saghe: nel 2021 per esempio è uscito Capelli, lacrime e zanzare, esordio di Namwali Serpell ambientato in Zambia, e nel 2022 Crescita selvaggia di Sheng Keyi, saga familiare sullo sfondo della campagna cinese a partire dal 1911, anno della caduta del millenario impero, sino ai giorni nostri; tra gli ultimi usciti da citare c’è poi Paese infinito di Patricia Engel.

Anche Bompiani nel 2022 è uscita con due saghe familiari, molto diverse tra loro ma ambedue di grande interesse: la prima è In barba a H dell’autore triestino Oliviero Stock, la seconda è Corpi celesti di Jokha Alharthi, libro costruito attorno alle pressioni su tre generazioni di una famiglia dell’Oman a causa del cambiamento sociale, vincitore nel 2019 del 'Man booker international prize', racconta la storia di tre sorelle in una sapiente alternanza tra passato e presente. Neri Pozza, che con i Goldbaumdi Natasha Solomons aveva portato in libreria la storia di una famiglia di influenti banchieri ebrei nella Vienna di inizio ’900, nel 2022 è uscita con Il silenzio del mondo, di Tommaso Avati, una saga familiare che si svolge in un periodo di tempo che va dall’avvento del fascismo fino ai giorni nostri, raccontando la storia di tre donne, nonna, madre e figlia, tutte non udenti. Il silenzio del mondo è un romanzo sulla diversità dell’essere sordi, sul linguaggio e sul dolore di comunicare, temi che erano stati già al centro del romanzo di Claudia Durastanti, La straniera, uscito a inizio 2019 per Nave di Teseo.

Tra le saghe familiari di autori italiani non si possono non citare, tra i tanti, alcuni libri di successo come I leoni di Sicilia di Stefania Auci (Casa Editrice Nord), Prima di noi di Giorgio Fontana (Sellerio) e la trilogia di Romana Petri iniziata con Ovunque io sia e proseguita con Pranzi di famiglia e La rappresentazione. Una saga da scoprire è uscita poi per la piccola casa editrice Edizioni paginauno: si tratta dell’irlandese Christine Dwyer Hicket e si intitola Tatty, un’infanzia dublinese, premio Unesco 2020 e inserito tra le 50 opere irlandesi più importanti degli anni Duemila, racconta la storia di una ragazza di Dublino che lotta per sopravvivere e crescere in una famiglia problematica. Al tempo stesso il romanzo è anche una cronaca del suo tempo: sullo sfondo si intravede infatti un’Irlanda in cui le donne cominciano a reclamare maggiore spazio sociale. Lì, nei luoghi dove le saghe sono iniziate, in una delle tante isolette a sud delle Lofoten, è invece ambientato Gli invisibili di Roy Jacobsen (Iperborea); per la precisione a Barrøy, che nei primi decenni del Novecento è il piccolo regno di una sola famiglia, che dell’isola porta il nome e in cui convivono tre generazioni. Tra le prossime uscite, invece, da mercoledì 31 agosto sarà in libreria per Edizioni e/o il vincitore del 'Philippine national book award', Tradite, di Reine Arcache Melvin, autrice nata a Manila da genitori filippino-americani, con una saga familiare in cui due sorelle si innamorano dello stesso uomo, e la passione minaccia di portarle a rinnegare tutto ciò per cui loro padre, dissidente, ha combattuto, sullo sfondo della turbolenta storia delle Filippine, dalla dittatura di Marcos alla nascita dell’attuale regime autoritario.

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