lunedì 15 dicembre 2014
Solo Roberto Benigni poteva riuscire nell’ambizione temeraria di misurarsi in prima serata su Raiuno su un tema altissimo come i Dieci Comandamenti... Nove milioni di spettatori, 33% di share. (Umberto Folena)
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Pensate quel che volete, ma solo Roberto Benigni poteva riuscire nell’ambizione temeraria di misurarsi in prima serata su Raiuno su un tema alto, altissimo, incommensurabile come i Dieci Comandamenti: tenerti incollato davanti al televisore parlando dell’anima, di Dio, di ciò che più conta per noi, scivolando con maestria tra il tono alto e basso, tra il serio (ma non tedioso) e il lievemente faceto. In prima serata salta letteralmente sul palcoscenico del Palastudio di Cinecittà, danza, asciutto e scattante nel suo abito nero con camicia bianca slacciata, al ritmo della musica del fido Nicola Piovani. «Mi piacerebbe essere un cagnolino per scodinzolare e mostrarvi quanto sono felice», e in effetti scodinzola anche senza coda. Il suo umorismo è garbato, qua e là scontato, ma funziona: «Siamo a Roma, la città più bella. Adesso poi per Natale tutte queste luminarie, queste luci bianche e blu messe sopra le automobili perché si vedano meglio, specialmente davanti al Campidoglio». Ma siamo qui per i Comandamenti. «Politici e amministratori romani sapevano che venivo qui a parlarne e allora hanno fatto in modo di violarli tutti, proprio tutti, li ho contati, eh?». Ce n’è anche per il premier: «Solo un miracolo può salvarci. Infatti Renzi è andato in Vaticano. Ad esempio, la legge elettorale: quella vaticana gli va benissimo, uno viene eletto e governa per tutta la vita...». Ma bisogna parlare della Bibbia, «non di Rebibbia». E qui delle due l’una, «o mi arrestano o mi fanno cardinale».Sono stati 9 milioni 104 mila pari al 33.23% di share i telespettatori che ieri hanno seguito su Rai1 la prima puntata dello show che Roberto Benigni ha dedicato ai Dieci comandamenti.
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