lunedì 16 gennaio 2023
Le tante vite di Gina Lollobrigida, scomparsa oggi a 95 anni: icona del cinema italiano
Morta Gina Lollobrigida: i cinque film che l'hanno resa grande
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È morta Gina Lollobrigida, la 'Bersagliera' aveva 95 anni. Nata a Subiaco il 4 luglio del 1927, l'attrice simbolo del cinema italiano aveva vinto sette David di Donatello, un Golden Globe, due Nastri d'Argento e aveva una stella sulla celebre passeggiata delle stelle, la Hollywood Walk of Fame. Diretta dai più grandi registi italiani, da De Sica a Germi, da Monicelli a Soldati, aveva lavorato accanto ai più grandi divi dello star system internazionale come Burt Lancaster, Humphrey Bogart, diretta da John Huston e King Vidor. Gina Lollobrigida esordì nel cinema nel 1947 con il film "Follie per l'opera", raggiungendo ben presto una vasta popolarità e divenendo per il pubblico internazionale la diva più rappresentativa del cinema italiano del periodo postbellico. Dal 1975 si è dedicata prevalentemente alla fotografia e alla scultura, pochi anni dopo lo straordinario successo televisivo con "Le avventure di Pinocchio", con regia di Luigi Comencini, dove interpretò la Fata dai capelli turchini.

Ecco i cinque film, tra i circa 80 girati in carriera, e cinque volti diversi della “Lollo”, regina del cinema italiano del periodo d’oro, quello del post-neorealismo che ha preceduto e accompagnato la “commedia di casa nostra”. Ma Gina Lollobrigida è stata anche una star della televisione negli anni Settanta. La sua fama arriverà fino a Hollywood: bellissima, spontanea, prorompente, sexy ma mai volgare. ​ ​

LA ZINGARA. Il primo successo sul grande schermo Gina Lollobrigida lo ottenne a 25 anni in Francia interpretando Adeline La Franchise, in Fanfan Tulipe (1952) di Christian-Jaque. Una zingara maliziosa e seducente che fa invaghire un giovane soldato, Gérard Philippe. Comincia così a delinearsi il suo personaggio-mito.

LA PROVINCIALE. Mario Soldati la chiama a interpretare una deliziosa ragazza che fa l’affittacamere in una piccola città. Il film si intitola proprio La provinciale (1953) ed è tratto da un racconto di Alberto Moravia. Lei qui è una ragazza povera che si innamora del figlio di un conte.

LA POPOLANA. La sua popolarità esplode in Italia grazie a un film di Alessandro Blasetti, Altri tempi (1953), dove tiene banco nell’episodio Il processo di Frine, nel quale è una popolana alla sbarra perché accusata di aver avvelenato il marito e la suocera. Qui, Vittorio De Sica, irresistibile avvocato difensore, conierà per lei l’espressione “maggiorata fisica”.

LA BERSAGLIERA. Il cinema non può fare più a meno di lei. Eccola in due film diretti da Luigi Comencini che hanno segnato la storia e la sua carriera: Pane amore e fantasia (1953) e Pane amore e gelosia (1954) sempre accanto a Vittorio De Sica che stavolta è il maresciallo Carotenuto, innamorato di una giovane contadina scanzonata, allegra e bellissima che fa impazzire un intero paese, dove la chiamano, “Pizzicarella la bersagliera”.


LA FATA TURCHINA. Indimenticabile, nelle cinque puntate della serie televisiva Le avventure di Pinocchio (1972), tratte dal romanzo di Collodi, in cui Comencini (ancora lui), la sceglie per il ruolo della fata dai capelli turchini. Una bellezza che da terrena diventa quasi eterea, celestiale. E la “Lollo” diventa così la mamma che tutti vorrebbero per uscire dai guai.

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