giovedì 19 maggio 2022
Il cantante milanese torna col nuovo album "Sensazione unica" in 4 lingue, fra cui l'arabo, tornando alle sue radici tunisine. «Vorrei proporre un suono nostro, italiano, nello stile dei cantautori»
Il cantante italiano di origine tunisine Ghali pubblica il nuovo disco "Sensazione Ultra"

Il cantante italiano di origine tunisine Ghali pubblica il nuovo disco "Sensazione Ultra" - foto di Nabil Elderkin

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«Sei la mia seconda mamma, tu sogni America io l’Italia, la nuova Italia». Ghali torna e colpisce nel segno. Basta questa frase nell’affascinante brano Bayna, dove a duettare in arabo col rapper italiano è un musicista migrante, a fare capire la portata del nuovo disco di Ghali Sensazione Ultra in uscita il 20 maggio per Atlantic Warner-Sto Records, in quattro lingue, italiano, francese, inglese e arabo. Si chiama così perché «è quello che senti passando dalla prima alla dodicesima traccia, una giostra di emozioni», ha detto durante la presentazione il rapper milanese che non ha escluso né di partecipare, un giorno, a Sanremo, né di comporre in futuro un album interamente in arabo.
Dopo più di due anni da Dna, Ghali torna in studio con un’opera che lega sempre di più la sua anima pop e hip hop alle sue origini tunisine per dare voce a un’Italia già multiculturale. Il rapper milanese, 28 anni, con all’attivo 45 dischi di Platino e 13 Oro pubblica un disco d’impatto, dove, dice, punta ad «alzare l’asticella», incitando la «nuova Italia, che già esiste», a uscire allo scoperto. Infatti anche nella collaborazioni, oltre a quelle con il re italiano del rap Marracash, e con la lanciatissima Madame, appaiono i featuring di Axell e Baby Gang, di orgini rispettivamente senegalesi e marocchine, con storie molto forti alle spalle.
Nella copertina del disco, Ghali è ritratto da Nabil Elderkin, fotografo e videomaker mondiale che ha diretto video musicali per artisti come Dua Lipa e Kanye West. Un viaggio musicale tra sonorità funky, elettronica, echi maghrebini con la presenza nell'album di quattro lingue diverse. Ad ogni modo «vorrei proporre un suono nostro, italiano – ha concluso Ghali – come hanno fatto in passato i nostri cantautori».
A due anni dal disco Dna, (il suo secondo album pubblicato nel 2020, ndr) con tour e promozione bloccati dal Covid Ghali si è messo in studio a lavorare a nuove cose. «Sono rimasto tanto tempo da solo, con mia mamma, e al fianco di due ragazzi che stiamo seguendo, Digital Astro e Axell. Mi sono ispirato molto a loro, ho viaggiato, sono andato in Tunisia a lavorare al video di Wallah, ho fatto ricerche e lavorato con Rat Chopper».
Da Bayna, il pezzo che apre l’album e che significa «Vederci chiaro», fino a Sensazione Ultra, il brano che lo chiude, Ghali compie un viaggio che dall’Italia arriva in Tunisia (nazione da cui proviene la famiglia dell’artista), passando per la Francia e il lago di Como, dove il cantante ha scritto alcune parti dei brani.

«In Bayna il producer e la voce sul ritornello sono due giovani artisti tunisini che ho conosciuto in Tunisia per girare il video di Wallah – racconta Ghali –. C’era questo ragazzo molto povero, gli ho fatto un’offerta economica che non si sarebbe mai immaginato, lo abbiamo invitato a lavorare al disco ma è scappato e nessuno sa dove sia ora. La canzone parla di questo: nonostante avesse davanti a lui una grande occasione per cambiare la propria vita, è fuggito. Mi ha fatto pensare che la situazione in Tunisia sia molto grave». Tra i temi affronti anche quello della "nuova Italia": «C’è da un po’, si vede nelle strade – ammette Ghali – nei giovani che si stanno affacciando ora sul panorama musicale. È un’Italia più attiva che sta crescendo. Spesso viene ostruita ma c'è chi sgomita tutti i giorni per crearsi uno spazio. Per l’Europa l’Italia è un covo di talenti, soprattutto musicali».

Nell’album spazio anche ad argomenti di stretta attualità come la violenza e il bullismo, vedi Pare feat Madame o Crazy, una dichiarazione d'amore alla Terra. Particolare anche Drari che vuol dire 'ragazzì in marocchino, e che l’artista ha realizzato in collaborazione con Baby Gang, artista di origini marocchine dal passato turbolento (la Procura di Milano proprio oggi ha chiesto il rinvio a giudizio per il rapper, al secolo Zaccaria Mouhib per una serie di rapine nel capoluogo lombardo). «Lui mi ricorda tanto me quando lo guardo – afferma Ghali che spera in un suo riscatto – penso agli anni in cui non mi si dava la possibilità e dovevo per forza crearmela. Baby Gang è una persona estremamente buona e determinata a cambiare il proprio destino». Infine il brano Moon Rage vede Ghali collaborare con Axell, giovane promessa torinese di origini senegalesi: un incidente alla vista ferma la promettente carriera calcistica di Axell che reagisce dedicando la sua vita alla musica. Il brano parla di come il destino abbia sempre un progetto per chi ha fede in sé stesso.

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