giovedì 1 febbraio 2024
Arriva nelle sale italiane il 19 febbraio "Il canto della libertà" con Jim Caviezel, fenomeno di incassi negli Usa. Il regista Monteverde riesce con delicatezza a denunciare il tema della pedofilia
Juim Caviezel in "The sound of freedom - Il canto della libertà"

Juim Caviezel in "The sound of freedom - Il canto della libertà"

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La pedofilia è un tema scottante e molto difficile da ritrarre con equilibrio al cinema, industria che si tiene alla larga dall’affrontare il terribile fenomeno del traffico internazionale dei piccoli schiavi del sesso. Un “mercato” da 150 miliardi di dollari, 22 milioni di vittime nel mondo, una rete in espansione esponenziale, gli Stati Uniti primi fruitori di questo macabro commercio. Tutti numeri che vengono citati in The sound of freedom – Il canto della libertà, film che punta un riflettore deciso sul fenomeno usando un sorprendente linguaggio contenuto e delicato per un argomento così angosciante.

Il film è diventato un fenomeno da luglio 2023 per gli incassi negli Stati Uniti nel circuito indipendente: più di 180 milioni di dollari, arrivando a 250 milioni a livello globale. Il film è stato girato nel 2018 dalla 20th Century Fox, poi acquisita da Disney che lo ha parcheggiato fino a venderne i diritti agli Angel Studios, che hanno fatto partire il tam tam fra il pubblico. Il film viene distribuito nei cinema italiani il 19 e 20 febbraio dalla Dominus Production. Diretto dal regista Alejandro Monteverde (suo Bella, 2006) il film ha come protagonista un efficace Jim Caviezel (il Gesù di The Passion), affiancato da Mira Sorvino ed Eduardo Verástegui anche produttore con Mel Gibson.

Il film si ispira a fatti reali vissuti dall’agente federale Tim Ballard, che dieci anni fa ha lasciato il dipartimento di sicurezza nazionale degli Stati Uniti per fondare un’organizzazione privata (Operazione Underground Railroad) per fermare il traffico di bambini tra America latina e Stati Uniti. Siamo nel 2013 in California. Tim Ballard (Caviezel) è un agente che indaga con sofferenza crescente sul traffico di pedopornografia online. Dopo l’arresto di un criminale, Tim riesce a salvare per la prima volta un bambino, Miguel, rapito in Honduras insieme alla sorellina Rocìo. Tim decide di partire verso la Colombia per salvare anche lei. Organizza un’operazione congiunta tra la polizia federale americana e colombiana per riportare alle famiglie quanti più bambini possibile. The sound of freedom, si muove tra thriller poliziesco e cinema di denuncia, con una regia fortemente realistica ma rispettosa, e vede in Caviezel un protagonista convinto: «I figli di Dio non sono in vendita» recita nel film. Assente la violenza esplicita, ma il dolore e l’orrore vissuto dai bambini si riflette negli occhi degli adulti che assistono a scene inimmaginabili.

C’è molto clamore intorno a questa pellicola promossa dai media americani legati ai repubblicani (Tim Ballard è persona vicina a Trump), e criticata da altri come complottista (in realtà nel film non si fa cenno a nessuna cospirazione). Controversie politiche a parte, Sound of freedom ha il merito di denunciare una piaga che vede i minori dei Paesi poveri vittime di un ricco mondo occidentale senza più coscienza.

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