giovedì 20 maggio 2021
Dopo l’edizione “speciale” del 2020, svoltasi in forma ridotta a settembre, quest’anno l’appuntamento del mese di giugno adotta una formula profondamente rinnovata. Ecco il programma
Un'immagine del Festival Biblico a Vicenza nel 2018

Un'immagine del Festival Biblico a Vicenza nel 2018 - Archivio Boato

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Una stagione culturale che si estende lungo tutto l’anno, tra iniziative digitali e il sospirato ritorno degli incontri in presenza, ma anche con proposte nei luoghi di villeggiatura e il lancio di un’inedita “Scuola del Pensare” rivolta principalmente ai giovani appena usciti dall’università.

Dopo l’edizione “speciale” del 2020, svoltasi in forma ridotta nel settembre scorso, quest’anno il Festival Biblico si ripresenta all’appuntamento del mese di giugno in una formula profondamente rinnovata, che intende fare tesoro delle sperimentazioni avviate nel corso della pandemia. «Per noi in realtà il Festival è già iniziato tra marzo e aprile, con il palinsesto degli incontri “extra” concepiti direttamente per il web», spiega la direttrice Roberta Rocelli durante la conferenza stampa che chiama a raccolta le diverse realtà coinvolte nell’iniziativa.

Questa del 2021 è la diciassettesima edizione di una manifestazione che, inizialmente promossa dal Centro culturale San Paolo in collaborazione con la Diocesi di Vicenza, si è progressivamente allargata a gran parte del Veneto, interessando progressivamente i territori delle diocesi di Verona, Padova, Rovigo, Vittorio Veneto e Treviso. Fondamentale, in questo percorso, si è rivelato in consolidamento del rapporto con le Diocesi competenti, in una prospettiva di coordinamento regionale sottolineata con forza da don Ampelio Crema, che con don Roberto Tommasi condivide la presidenza del Festival. «Quest’anno è stato scelto il tema della fratellanza – ha aggiunto lo stesso don Tommasi –, che ha anzitutto una profonda radice biblica, come dimostra l’intero racconto della Storia della Salvezza, ma appartiene anche in modo originale alla sensibilità laica. La fraternité è uno dei capisaldi della Rivoluzione francese: il più trascurato, purtroppo, e quindi il più bisognoso di ripensamento.

«Siete tutti fratelli», il versetto del Vangelo di Matteo (23,8) che riecheggia il titolo dell’enciclica Fratelli Tutti, sarà dunque il filo conduttore degli eventi destinati a susseguirsi dall’11 al 27 giugno in una staffetta tra le Diocesi di Verona, Adria-Rovigo, Treviso, Vittorio Veneto, Padova e, appunto, Vicenza, che nell’ultimo fine settimana del mese ospiterà la conclusione della kermesse (per il programma completo www.festivalbiblico.it).

Lo stile rimane quello, ormai collaudato, del confronto sulle grandi domande dell’esperienza umana e sulle più scottanti questioni d’attualità a partire dal testo biblico, letto senza pregiudizi e senza nasconderne la perenne capacità di interrogazione. E come sempre è molto prestigioso l’elenco degli ospiti, dalla filosofa Roberta De Monticelli al cantautore Simone Cristicchi, passando per il cardinale Peter Turkson e altre personalità della cultura religiosa come Gabriella Caramore e il biblista Jean-Louis Ska. Presente al Festival anche una nutrita rappresentanza della redazione e dei collaboratori di Avvenire, che della manifestazione è tra i partner principali: oltre al direttore Marco Tarquinio, da segnalare i nomi di suor Alessandra Merilli, dell’economista Stefano Zamagni e degli inviati Lucia Capuzzi e Nello Scavo.

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