lunedì 30 ottobre 2023
Il volto insanguinato dell'italiano Fabio Grosso, allenatore dell'Olympique Lione, vittima di una sassaiola, ha fatto il giro del mondo. Molti gli interrogativi legati all'ordine pubblico
Grosso ferito al capo

Grosso ferito al capo - Fotogramma

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"Scandalosa" foto in prima e a tutta pagina, oggi su L’Équipe, equivalente francese della Gazzetta dello Sport: il volto dell’ex campione azzurro Fabio Grosso, eroe di Germania 2006, tutto insanguinato, dopo la sassaiola di cui è rimasto vittima, ieri sera, a Marsiglia, in vista del match OL-OM, ovvero fra l’Olympique Lione allenato proprio da Grosso e ‘ospitato’, si fa per dire, dall’Olympique Marsiglia.

Una partita annullata dopo lo sconcertante assalto contro il pullman dell’OL da parte di tifosi marsigliesi. «Disgusto e Vergogna», il titolo per L’Équipe.

Da ieri sera, rimbalza sugli schermi di ogni tipo il volto ferito di Grosso, classe 1977 e ricordato a livello planetario come l’uomo del rigore decisivo proprio contro la Francia, nell’indimenticabile finale dei Mondiali tedeschi, il 9 luglio 2006. Quella del quarto titolo per la Nazionale.

Sono ricordi che non hanno impedito ai francesi dell’OL di chiamare Grosso in panchina: un gesto all’insegna della ‘riconciliazione’ fra i versanti delle Alpi. Ma che rischia ora d’essere eclissato, sul fronte tutto francese, dallo squallore di quanto si è visto a Marsiglia.

Il pullman è stato assaltato prima di giungere allo Stadio Vélodrome. Centrato all’arcata sopraccigliare sinistra, Grosso è rimasto sotto choc, prima d’essere accompagnato all’infermeria dello stadio, dove ha ricevuto 12 punti di sutura, uscendo con una grossa fasciatura in testa. Sconvolto anche Rino Gattuso, altro eroe azzurro del 2006, oggi tecnico dell’OM, che si preparava a disputare il ‘derby’ con Grosso. Il Vélodrome è lo stesso stadio in cui papa Francesco, il 23 settembre, aveva celebrato una Messa memorabile.

Fra stupefazione e indignazione, la sassaiola di Marsiglia è stata un elettroshock per la Francia. Incidenti «inaccettabili», per il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, mentre la sua collega allo Sport, Amélie Oudéa-Castéra, ha denunciato «immagini disgustose». Ma la duplice piaga delle violenze e del razzismo negli stadi è radicata da tempo in Francia.

Molti gli interrogativi pure d’ordine pubblico, tanto più in vista delle Olimpiadi della prossima estate che toccheranno, oltre a Parigi, pure altre città, compresa Marsiglia. L’anno scorso, avevano già fatto il giro del mondo le immagini francesi scioccanti dei disordini a margine della finale di Champions fra Real Madrid e Liverpool, allo Stade de France a nord di Parigi, il 28 maggio.

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