«Quello con l’Antoniano di Bologna è un rapporto di amicizia e collaborazione nato spontaneamente. Sono quelle cose che non nascono per interesse e ringrazio il direttore fra’ Giampaolo Cavalli». Carlo Conti, per il secondo anno consecutivo direttore artistico dello Zecchino d’Oro, è soddisfatto dei risultati della storica kermesse canora, giunta alla 61ª edizione, nei pomeriggi di Rai 1 che ha incoronato sabato sera la canzone La rosa e il bambino (testo di Mario Gardini, musica di Giuseppe De Rosa), cantata da Martina Galasso, dieci anni, di Esine (Brescia) e da Mengbwa Palombo, otto anni, di Assisi (Perugia). Venerdì 14 dicembre alle 21,10 su Rai 1 Conti concluderà i festeggiamenti con una prima serata speciale dal titolo Un Natale d’Oro Zecchino, sempre sulla rete ammiraglia. Una stagione di successi, per Carlo Conti, che ha anche surclassato con il suo Tale e quale show il debutto di Paolo Bonolis a Scherzi a parte su Canale 5. E mentre si rincorrono le voci che Conti sarebbe pronto a traslocare a Mediaset (il suo contratto con la Rai scade nel giugno 2019) lui preferisce parlare invece dei suoi programmi con l’Antoniano e della ripresa dello spettacolo comico con gli amici Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello che sarà nei teatri dal 21 dicembre (dal 28 dicembre al 15 gennaio al Verdi di Firenze). «Ci rivedremo con uno spettacolo pensato per il teatro – spiega Conti –. Anche noi ci adegueremo, saremo più eleganti. Riprenderemo lo show portato nei palazzetti, ma con nuove situazioni e nuovi personaggi. Saranno due ore di risate».
Carlo, lei ha iniziato con la tv per ragazzi negli anni ’80. Che valore ha, secondo lei?
Un valore importantissimo, e una grande responsabilità. Ho iniziato la mia avventura in Rai con Discoring e poi ho fatto Big, la tv dei ragazzi che andava in onda su Rai 1. All’epoca, feci anche un reportage in Somalia per mostrare come vivevano i bambini durante la guerra. Per stare bene con i bimbi, occorre scendere al loro livello. Ma vanno lasciati liberi e guai costringerli a imitare gli adulti. Loro hanno un mondo meraviglioso, magico. Zitti tutti, parlano loro è stato uno dei programmi più belli che ho fatto nella mia carriera. E il lavoro dell’Antoniano è proprio questo. Non c’è una gara tra i piccoli, vincono le canzoni. Questo è un messaggio educativo importante, sopratutto di questi tempi.
E il 14 dicembre lo speciale natalizio dello “Zecchino” vede gli adulti tornare un po’ bambini....
Sarà una serata speciale dedicata al Natale con tante canzoni natalizie ricantate dagli ospiti e dal Piccolo Coro dell’Antoniano. Avremo molti ospiti che canteranno brani natalizi e racconteranno cosa è per loro il Natale: tra questi Raffaella Carrà, Alessandro Del Piero, Lino Banfi, J-Ax, Ermal Meta, Orietta Berti e Cristina D’Avena.
Lei è direttore artistico dello “Zecchino d’Oro” dall’anno scorso, edizione del sessantesimo anniversario. Cosa è questa manifestazione oggi?
È sempre più difficile catturare l’attenzione dei bambini, hanno mille strumenti, crescono in maniera sempre più veloce. Lo Zecchino riporta alle canzoni create per loro. Anche sotto delle canzoncine ci sono delle tematiche e contenuti importanti. Serve a regalare a questi bambini tecnologi, nativi digitali, un po’ più di umanità.
Anche suo figlio, il piccolo Matteo, guarda lo “Zecchino d’Oro”?
Mio figlio l’altranno l’ho portato alla finale, era molto attratto da Topo Gigio. Devo dire che però la sua canzone preferita continua ad essere Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani. È dal Sanremo 2017 che mio figlio tutte le mattine, quando lo porto in auto a scuola, vuole che gliela metta sullo stereo. Si vede che gli dà la carica...
E per Carlo Conti bambino cos’era questo appuntamento?
Per me era uno degli appuntamenti fondamentali. La mia generazione è cresciuta con Mago Zurlì. La dimostrazione è stata l’anno scorso la serata dedicata ai 60 anni: certe canzoni dello Zecchino hanno se- gnato l’infanzia di più generazioni e continuano a farlo. Oggi ho l’onore di essere una parte piccolissima di questa grande storia.
Senza dimenticare che questa manifestazione si occupa anche di fare del bene.
La campagna Operazione pane è fondamentale. Nella serata natalizia continueremo lanciare il numero solidale 45588 attivo sino al 15 dicembre, una raccolta fondi, attiva dal 2014, per finanziare una rete di mense in aiuto ai più poveri. Quest’anno la campagna si estenderà all’aiuto bambini di Aleppo, in Siria dove fra Giampaolo è andato di recente a dare un aiuto concreto.
Un’ultima domanda. Cos’è il Natale per lei?
Natale è sempre un appuntamento importantissimo, che va al di là della parte commerciale e amorevole che fa sentire il calore famiglia sia a chi crede e chi no, e che è fatta di pranzi, letterine, regali. Per me è importante trasferire al mio bimbo il significato religioso del Natale. Personalmente è un punto di ripartenza, un momento nel quale tiro le somme di quello che sto facendo e di come vivo. Un momento di rinascita con nuovi propositi e con l'impegno a essere migliore... se uno ci riesce.