domenica 26 febbraio 2023
Una serata a Pesaro in cui con l’orchestra del Conservatorio e cantanti lirici verrà rivisitata in chiave moderna l’opera del compositore. «Da studente di flauto detestavo l'opera, sbagliando»
Stefano Belisari, in arte Elio, da le Storie Tese a divulgatore di musica classica

Stefano Belisari, in arte Elio, da le Storie Tese a divulgatore di musica classica - foto di Massimo Alberico

COMMENTA E CONDIVIDI

Il “non” compleanno di Gioachino Rossini verrà festeggiato insieme al 25° anniversario del debutto di Elio nella lirica. Il cigno di Pesaro, difatti, nacque in anno bisestile il 29 febbraio del 1792. Quindi Rossini Opera Festival e Conservatorio Rossini proporranno martedì 28 febbraio alle 21 al Teatro Sperimentale di Pesaro Mi lagnerò tacenDO!!!, spettacolo che coinvolge i docenti-compositori del Conservatorio in un processo di revisione in generi e stili diversi di 11 brani tratti dai Péchés de vieillesse di Rossini. T

Testimonial d’eccezione Stefano Belisari (in arte Elio) che 25 anni fa, nel 1998, debuttava nell’opera Isabella di Azio Corghi al Rossini Opera Festival. L’esecuzione dello spettacolo Mi lagnerò tacenDO!!!, sarà affidata all’orchestra del Conservatorio pesarese, diretta da Luca Ferrara; nella compagnia di canto il mezzosoprano Chiara Tirotta e il tenore Pietro Adaíni, solisti del Rossini Opera Festival, accanto a due soprani del Conservatorio, Maria Stella Maurizi e Aloisia De Nardis. I rinnovati Péchés quindi avranno come conduttore Elio delle Storie tese che rinnova esperienze di cui è stato autorevole protagonista già in passato. Come dicevamo, il cantante milanese debuttò nell’opera Isabella di Azio Corghi, composta su richiesta del Rossini Opera Festival al fine di favorire un avvicinamento dei giovani e ispirata a L’Italiana in Algeri di Gioachino Rossini. «Corghi è il compositore a cui va dato il merito di avermi voluto – ci racconta Elio -. Per me fu come un ritorno a casa. Io ho vissuto tutta la prima pare della mia vita in mezzo agli autori classici. Mi sono diplomato in flauto al Conservatorio di Milano nel 1980, ma avevo sempre odiato l’opera. Quando si è giovani si fanno un sacco di errori, il motivo era che nessuno mi aveva spiegato l’opera come andrebbe fatto. Mi era stata presentata come una cosa noiosissima dove stare zitti e muti, e io da rockettaro volevo muovermi».

Di lì la storia gloriosa con il rock demenziale delle sue Storie Tese finché l’incontro con Corghi gli apre un mondo. «Corghi era curiosissimo e la sua Isabella è stata accolta bene subito - ricorda Elio –. Un po’ mi mancava il classico. Da quell’esperienza non mi sono fermato più». Elio infatti ritorna ciclicamente alle sue origini: dalla conduzione della serie Rai dedicata all’opera italiana all’ultimo progetto del 2020 “Largo al factotum”, un viaggio nella storia della musica da Rossini alla contemporaneità realizzato con Roberto Prosseda. «Tornare alla musica classica è stata l’occasione per conoscere un sacco di persone brave, simpatiche e giovani come Enrique Mazzola che era un ragazzino ed ora è un direttore d’opera dalla carriera internazionale – aggiunge Elio -. Con lui nel 2001 è nata l’idea di commissionare a compositori contemporanei dei pezzi che avrei presentato in un recital che si chiamava Il carnevale delle bestie”.

Così Elio ha scoperto una nuova missione, quella del divulgatore della musica classica. « Mi è stato chiesto di diventare l’ambasciatore presso il pubblico di non appassionati – dice con orgoglio l’artista -. Da quell’esperienza con Mazzola è nata la mia idea di aiutare i giovani a non ripetere l’errore fatto con me. Se io che ho fatto studi classici odiavo l’opera, immaginiamoci uno che non ha fatto mai una scuola musicale e ascolta solo la radio. Dal quel giorno è nata la mia idea di presentare questi compositori classici, ma anche contemporanei che hanno scritto capolavori, in modo tale da poter essere almeno valutati da uno spettatori medio». La musica che gira intorno, poi, per Elio, non aiuta alla crescita del gusto musicale: «Se si guarda il Festival di Sanremo, e si ascolta questo nuovo repertorio, la mia impressione è che dal punto di vista della qualità stiamo andando sempre più in basso. Tutto il movimento nato dopo il ’68, ovvero il progressive, il rock, il beat, hanno generato una quantità di musica che era molto alta. Cosa che non si può dire di quello che sta arrivando adesso. Per chi vuole ascoltare qualcosa di bello, l’opera lirica e classica è un serbatoio inesauribile e che non viene preso in considerazione». E pensare che l’Italia è la culla dell’opera, «ma gli stranieri che vengono qui per ascoltare l’opera non sanno che non c’è un popolo meno interessato all’opera del popolo italiano».

La formula usata da Elio per avvicinare all’opera non può che essere l’ironia: «Cerco l’aspetto ironico e Rossini è il numero uno: una cosa che a me fa ridere è che poi la gente scopre che ha ascoltato una quantità di arie d’opera senza saperlo, guardando film o pubblicità. E poi racconto sempre l’età di questi uomini: Rossini ha scritto Il barbiere di Siviglia a 24 anni e quando lo dico si meravigliano. E aggiungo: Rossini lo si canta ancora dopo 200 anni, chiudete gli occhi e immaginate di essere qui fra 200 anni ad ascoltare la musica di Sfera Ebbasta... Il messaggio è che la qualità non è paragonabile». Anche il prossimo spettacolo di Pesaro è pensato per avvicinare i giovani? « Bisogna fare ascoltare, avvicinarsi senza pregiudizi, assaggiare – spiega Elio -. Questo spettacolo sarà l’occasione per assaggiare Rossini. Se piace, andranno a vederselo all’opera». Ma quale è il suo autore preferito? « Io sono onnivoro ma certamente preferisco le persone allegre, Rossini e Mozart. Mi piace anche la contemporanea, ho collaborato con Luca Lombardi e abbiamo in mente di fare altre cose», rivela Elio. Che ritornerebbe pure volentieri in tv a parlare di opera: « Mi aspetto sempre che arrivi un’istituzione che mi faccia una proposta tv: io accetterei. Bisogna abituare il gusto. Tutto ha a che fare con l’elevazione dello spirito».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: