martedì 9 gennaio 2024
Nel 2005 il campione tedesco si recò in Vaticano da Benedetto XVI: «Non lo dimenticherò mai, sono stato educato come cristiano e cattolico e i miei pensieri sono sempre rivolti verso l'alto»
L'incontro del 2005 tra il campione Franz Beckenbauer e papa Benedetto XVI

L'incontro del 2005 tra il campione Franz Beckenbauer e papa Benedetto XVI - ANSA

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Anche i campioni hanno i loro idoli, ma Franz Beckenbauer, leggenda del calcio tedesco scomparso il 7 gennaio a 78 anni, ne aveva uno insospettabile fuori dal rettangolo di gioco. Il Kaiser del pallone era rimasto folgorato da Joseph Ratzinger che peraltro da buon sostenitore del Bayern Monaco era un suo tifoso storico. Una stima ricambiata e rafforzata da un incontro in Vaticano avvenuto il 26 ottobre del 2005 in vista dei Mondiali dell’anno seguente in Germania. Lo raccontò Beckenbauer stesso all’Osservatore Romano: «A volte la vita segue vie misteriose. Un mese e mezzo prima avevo compiuto sessant'anni e qualcuno mi aveva chiesto che cosa desideravo per quel giorno. Avevo risposto: “Mi piacerebbe conoscere il Papa di persona”. All’epoca Joseph Ratzinger non era ancora Papa da molto tempo, lo era da circa sei mesi. Ricordo ancora di essere stato contento quando lo hanno eletto. Un Papa tedesco, e per giunta bavarese, un conterraneo. Vedendolo in televisione dava un’impressione simpatica, quasi paterna».

Un breve faccia a faccia durato meno di un minuto ma sufficiente per segnarlo dentro: «È difficile descrivere un momento simile. Il carisma che emana quest'uomo, la sua serenità interiore e la sua dignità, la sua cordialità: tutto ciò mi ha profondamente impressionato. Ho conosciuto tanti personaggi importanti, ma questo incontro è stato qualcosa di speciale, certamente uno dei momenti più commoventi della mia vita che non dimenticherò mai. Naturalmente in precedenza avevo riflettuto su che cosa dire al Santo Padre. Non mi aspettavo certamente che s’interessasse e s'intendesse di calcio. Anche in questo mi sorprese. Incominciò lui stesso a parlarne…». Il fuoriclasse tedesco, sposato tre volte, ha avuto cinque figli, tra cui Stephan, calciatore e poi allenatore professionista, morto nel 2015 a 46 anni per un tumore al cervello (lasciando moglie e tre figli).

L’evento più tragico nella vita del grande Franz che non dimenticò mai la conversazione con Benedetto XVI: «Il momento più bello della mia vita. Dopo tutto, sono stato educato come cristiano e cattolico e i miei pensieri sono sempre rivolti verso l’alto», disse quel giorno augurandogli «tutto il meglio, soprattutto una lunga vita, perché l’umanità ne ha più che mai bisogno». Di quell’incontro custodiva gelosamente uno scatto: «Una foto che ci mostra tutti e due, Papa Benedetto XVI e me. Oggi, quando viaggio, porto sempre con me questa foto. È in cima a tutto nella valigia. L’incontro con Benedetto XVI ha cambiato qualcosa nella mia vita. Da allora vado di nuovo più spesso in chiesa. Quando, poco dopo i Mondiali, il Papa è venuto in Germania, ho letto tutti i discorsi che ha tenuto durante la sua visita. In questi continuava a ripetere: “Andate in Chiesa e testimoniate”. Sono parole che ho preso a cuore». Parola di Franz il Kaiser, l’imperatore del pallone.

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