mercoledì 30 marzo 2016
Possibile cambio di passo da parte dell'Agenzia spaziale americana: si prepara la logistica per la conquista di Marte. Pronte nuove medicine per gli astronauti che dovranno soggiornare sul pianeta rosso.
Astronauti su Marte? La Nasa prepara farmaci intelligenti
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Nuovi farmaci intelligenti e multiuso in grado di attivarsi a seconda della malattia contratta. A questo hanno pensato alla Nasa in vista di un possibile sbarco dell'uomo su Marte, missione che prevede - viste le distanze - lunghi viaggi e soggiorni di più di un anno sul pianeta. E la conferma dell'implementazione di questa nuova tecnologia farmacologica sembra aprire uno scenario nuovo anche sul futuro delle missione spaziali a guida statunitense. L'amministrazione Obama, che ormai è agli sgoccioli del suo mandato, in passato non si era mai sbilanciata più di tanto sulla possibilità di una missione "umana" su Marte. Il fatto che la Nasa, invece, stia preparando o pensando ad una possibile logistica fa supporre che le cose in realtà siano cambiate e che le esplorazioni spaziali fatte con il solo uso di sonde automatiche non siamo più l'unica possibilità. Le medicine sono stati ottenute ripiegando molecole di Dna e Rna in strutture 3D, capaci di riconoscere malattie, eseguire analisi o traghettare farmaci contro le cellule malate. Si chiamano X-Aptameri e sono stati sviluppati appunto per la Nasa dall'azienda privata Am Biotechnologies, ma potrebbe rivoluzionare anche la medicina "terrestre", tanto che il primo di questi marcatori ha già ottenuto il via libera dall'Agenzia americana del farmaco (Fda). Molti dei farmaci attuali, così come i test per le analisi del sangue, sono al momento inutilizzabili per i lunghi voli spaziali. Ad esempio, i marcatori per misurare il livello di colesterolo o contare i globuli bianchi hanno una vita "breve", di 3 o 6 mesi, e soprattutto rischiano di essere danneggiati dai raggi cosmici cui saranno inevitabilmente esposti durante il viaggio. Per questo la Nasa sta cercando da tempo nuove soluzioni per avere dei mini-laboratori medici che possano affrontare i lunghi voli spaziali senza rischi. La svolta potrebbe arrivare appunto dagli Aptameri, molecole individuate per la prima volta negli anni '90, insensibili alle radiazioni, modellabili a piacimento e capaci di legarsi come marcatori a qualsiasi altra molecola. Partendo dai risultati ottenuti in questi anni, l'azienda Am Biotechnologies di Houston ha reso più rapido facile modificare gli Aptameri, ottenendo una nuova generazione di molecole chiamata X-Aptameri.

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