venerdì 25 agosto 2023
Sfruttare lo sport per ripulirsi: nel calcio anche la Premier saccheggiata. Ma ai sauditi sono già finiti F1, golf, cricket e persino lo sci. L'ultimo "acquisto" è il tennis Next-Gen di Milano
Il fuoriclasse brasiliano Neymar, nuovo acquisto degli arabi dell'Al-Hilal del presidente Fahad bin Nafel

Il fuoriclasse brasiliano Neymar, nuovo acquisto degli arabi dell'Al-Hilal del presidente Fahad bin Nafel - Reuters

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Un nuovo spettro si aggira per il mondo: la Saudi Pro League. La Serie A dell’Arabia Saudita si sta “mangiando” il pallone comprando a peso d’oro tutti i big dei massimi campionati. Un tornado che non risparmia nessuno, nemmeno la fortezza (fin qui) dorata della Premier League. E così “anche i ricchi (inglesi) piangono” è la nuova telenovela estiva. Jurgen Klopp, tecnico del Liverpool è stato il primo Oltremanica a mettere in guardia tutti, soprattutto sul fatto che il mercato arabo chiude una settimana più tardi rispetto agli altri campionati (il 7 settembre e non più il 20 come paventato). Ma intanto molti buoi sono già scappati. E adesso l’allenatore tedesco rischia di perdere a stagione già in corso, un altro pupillo della sua squadra, dopo Fabinho e Firmino. Mohamed Salah è infatti vicino all’Al-Ittihad. Il 31enne egiziano ha accettato un’offerta di 70 milioni di euro a stagione per tre anni e il Liverpool ha aperto alla cessione che potrebbe andare in porto per circa 100 milioni di euro. Salah ritroverebbe così il suo ex compagno Fabinho nella squadra campione in carica della Saudi Pro League.

Non bada certo a spese l’Al-Ittihad, uno dei quattro club controllati direttamente dal fondo sovrano Pif. Si è già accaparrato il nuovo “Paperone d’Arabia” Karim Benzema, che al pari di CR7 guadagnerà 200 milioni di euro a stagione. E ha portato via dalla Premier anche N’Golo Kantè. Uno dei tanti “fuggitivi” illustri che hanno fatto le valigie dall’Inghilterra per approdare al nuovo Eldorado. Da Neves e Mitrovic, a Mahrez e Saint-Maximin, passando per Koulibaly e Mendy, fino a Laporte: è lunga la lista della spesa araba in terra inglese. La proprietà del Newcastle, non basta più, ora vogliono i campioni a casa loro.

La strategia è chiara: la monarchia saudita vuol servirsi del pallone per i propri affari e per ripulirsi l’immagine di Paese ostile ai diritti umani. È il triste fenomeno dello “sportswashing”. Le organizzazioni umanitarie lo stanno denunciando in tutti i modi, ma intanto i sauditi si stanno prendendo tutti gli sport: Formula 1, cricket, golf e, in barba al deserto, perfino lo sci, con i Giochi asiatici del 2029. L’ultimo “acquisto” è il tennis con il Next Gen ATP Finals, torneo dei migliori Under 21 che lascia così Milano dopo cinque anni. Una risposta indiretta al vicino rivale Qatar, già da tempo con le mani in pasta sportiva, che ieri ha acquisito l’intero circuito del padel. Il prossimo obiettivo saudita è il Mondiale di calcio. Bisogna dunque continuare a comprare. Nemmeno Neymar basta. Vogliono anche giovani stelle come Gabri Veiga. «A 21 anni è vergognoso » commenta Kroos del Real Madrid. Il passaggio del giovane spagnolo all’Al-Ahli sta facendo discutere mezz’Europa. “Leghe di tutto il mondo unitevi” sembrano dire dalla Premier alla Liga e fino alla Serie A. Ma intanto la fuga verso la nuova Mecca del pallone continua.

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