L’esterno del palazzo è lo stesso, la cornice interna decisamente diversa. Come già avvenuto per i Giochi olimpici anche per la rassegna paralimpica Casa Italia è all’interno di Le Pré Catelan, costruzione ottocentesca immersa nel parco del Bois de Boulogne. Un luogo storico per il movimento a cinque cerchi poiché in queste sale si tenne il banchetto per celebrare la firma della prima carta olimpica nel 1894.
Casa Italia paralimpica con le opere di Michelangelo Pistoletto - Cip/Bizzi
La scelta è stata obbligata poiché serviva dare vita a una casa comune dello sport italiano, anche in vista dei Giochi di Milano-Cortina. Così anche durante la rassegna dei tre agitos l’ambiente accoglie atleti, tecnici, dirigenti ma anche sponsor, appassionati di sport e curiosi. Infatti a Casa Italia non solo si festeggiano le medaglie azzurre, ma si riflette anche sull’importanza dello sport nella società.
Casa Italia paralimpica con le opere di Michelangelo Pistoletto - Cip/Bizzi
All’ingresso ci si imbatte nel titolo, “Physique du rôle”. «Un prestito linguistico dal francese entrato nell’uso comune della lingua italiana, a indicare l’aspetto fisico adatto alla parte che si interpreta, per estensione adatto alla situazione, alla professione, al ruolo sociale, e dunque a un preciso compito all’interno della società», racconta il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli. Una definizione che pone dei confini e dei limiti ma che invece nella visione offerta dal Cip «vuole proporre un’accezione contraria e inclusiva. Non esiste un aspetto fisico legato a un ruolo specifico, ma tutti possono aspirare a diventare ciò che desiderano», aggiunge Pancalli.
Casa Italia paralimpica con le opere di Michelangelo Pistoletto - Cip/Bizzi
Le porte del ristorante al piano terra – a differenza di quanto accaduto un mese fa, adesso le diverse sale si sviluppano in orizzontale e non in verticale, per rendere accessibile a tutti la struttura, evitando l’uso delle scale – si spalancano alle 21 quando si può degustare la cena con menù rigorosamente nostrano e ascoltare musica dello Stivale, attendendo di celebrare gli eroi dei campi di gara.
Casa Italia paralimpica con le opere di Michelangelo Pistoletto - Cip/Bizzi
Nel resto della giornata a tenere banco è la mostra di Michelangelo Pistoletto che ha curato l’identità paralimpica del posto, celebrando secondo la sua visione artistica gli atleti e l’integrazione tra sport e arte. «Il maestro ha rivisitato alcune tra le opere che lo hanno reso famoso nel mondo ispirandosi per l’occasione, al movimento paralimpico e al “Physique du rôle”», chiosa il numero uno del Cip. Nella seconda settimana dei Giochi, di mattina, la mostra sarà visitata dagli studenti degli istituti scolastici italiani a Parigi, nonché ai soci di alcune associazioni culturali, invitate grazie alla collaborazione con l’ambasciata italiana e il consolato generale.
Casa Italia paralimpica con le opere di Michelangelo Pistoletto - Cip/Bizzi
Le opere sono sei, a cominciare dal Terzo Paradiso, una visione integrata del mondo, dove la natura e la tecnologia si fondono in un equilibrio armonioso. Tre cerchi interconnessi, col più grande, il centrale, che nasce dai due estremi, amplificandoli. Secondo il novantunenne Pistoletto, gli atleti paralimpici diventano metafora della capacità di adattamento, superando le avversità con tenacia, volontà e il supporto delle strumentazioni tecnologiche. Si prosegue con Segno e arte, reinterpretato su un tavolo da tennistavolo sagomato a forma dell’opera, con la rete divisoria costituita da uno specchiante col motto di Casa Italia.
Casa Italia paralimpica con le opere di Michelangelo Pistoletto - Cip/Bizzi
Dal tennis da tavolo al calcio balilla il passo è breve. Sul biliardino ogni sagoma dei piccoli calciatori è diversa dall’altra. Scompare quindi lo scontro tra due squadre nemiche, ma ognuno simboleggia l’unicità e la diversità delle persone coinvolte. Il gioco diventa così uno strumento di incontro e dialogo tra popoli, culture e generi. Tale visione è inoltre esaltata in chiave paralimpica perché il calcio balilla è più basso del normale, essendo progettato per atleti con disabilità.
Casa Italia paralimpica con le opere di Michelangelo Pistoletto - Cip/Bizzi
I Quadri specchianti sono il fondamento dell’arte di Pistoletto, l’opera che nel 1962 gli consegnò la fama globale all’interno del filone dell’Arte Povera. A Casa Italia il capolavoro dell’artista biellese pone gli atleti paralimpici al centro, giacché essi con le storie di resilienza, forza e determinazione incarnano l’essenza della condizione umana. Posizionando gli atleti nei Quadri Specchianti Pistoletto celebra la loro forza interiore e il loro spirito indomito. Grande spazio anche alle Sfere di giornali sonore, di varia misura in polistirene e carta con all’interno dei sonagli che permettono di renderle simili alle palle da goalball, torball e calcio a 5 B1 usate dagli atleti ipovedenti e ciechi. I giornali utilizzati per realizzare le sfere sono fogli che hanno celebrato le gesta sportive degli atleti paralimpici. I visitatori sono invitati a interagire con le sfere e a lasciarsi avvolgere dai suoni e dalle storie che raccontano. Si chiude col Canto della pace preventiva, un invito a considerare la pace come un impegno quotidiano: «Deve essere il titolo all’inizio del film della nostra vita », scandisce la voce registrata di Pistoletto. Un’esposizione che fa riflettere su come l’arte possa influenzare la società, messaggio perfettamente in linea con la missione dei Giochi paralimpici, rassegna in cui lo sport è solo un elemento del modello.