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Urbano Cairo, presidente di Cairo Editore, ha presentato i palinsesti di La7 - ANSA
Una televisione libera, che continua a crescere nei consensi e nei risultati economici, mantenendo al centro dell’offerta l’informazione di qualità. È questa la fotografia di La7 tracciata ieri a Milano da Urbano Cairo, presidente di Cairo Communication e amministratore delegato di RCS MediaGroup, durante la presentazione del palinsesto 2025-2026. Un’occasione per raccontare i numeri di una stagione da record, ma anche per riaffermare una visione editoriale precisa: quella di una rete autonoma, mai schierata, ma attenta a rappresentare il pluralismo.
«Siamo reduci dalla stagione migliore di sempre – ha dichiarato Cairo –. Abbiamo raggiunto un utile, seppur contenuto (circa 100 mila euro nel 2023), e una quota stabile tra il 5 e il 6% di share nella fascia 20.00–22.30, che ci posiziona saldamente al terzo posto tra le reti generaliste italiane, dopo Rai1 e Canale 5». Una crescita costruita, ha spiegato l’editore, «pezzo dopo pezzo, senza rivoluzioni, ma con scelte editoriali coerenti e volti riconoscibili. E soprattutto con una linea chiara sull’informazione, su cui Cairo rivendica indipendenza e qualità: «La7 non è una rete di opposizione – chiarisce –. Noi non siamo un partito, siamo una televisione libera, fatta di professionisti capaci che danno spazio a tutte le voci, da ogni schieramento politico».

Enrico Mentana, direttore di TgLa7 - .
Non poteva mancare un chiarimento sul futuro di Enrico Mentana, al centro nei mesi scorsi di voci di un possibile addio. «Mentana resta con noi fino al 2026 – ha confermato Cairo –. È un pilastro. Il suo TgLa7 è l’unico telegiornale in Italia a crescere costantemente. Ieri, durante l’incontro con la redazione per i 15 anni del telegiornale, lo ha ribadito lui stesso: non ha mai pensato di lasciare La7». Nell’ottica della continuità, è stato annunciato anche il rinnovo anticipato fino al 2030 per volti storici e autorevoli della rete: Diego Bianchi, Lilli Gruber, Aldo Cazzullo, Massimo Gramellini, Giovanni Floris, Corrado Formigli, e Roberto Cingolani.
Il prime time della rete, ormai rodato, si conferma un punto di riferimento per il pubblico interessato all’approfondimento: si parte il lunedì con La Torre di Babele di Corrado Augias, martedì diMartedì con Giovanni Floris, mercoledì Una giornata particolare di Aldo Cazzullo, giovedì Piazzapulita di Corrado Formigli, venerdì con Propaganda Live di Diego Bianchi e sabato con In altre parole di Massimo Gramellini. Il daytime conserva i suoi punti fermi: Omnibus con Gaia Tortora e Alessandra Sardoni, Coffee Break con Andrea Pancani, L’Aria che tira di David Parenzo e Tagadà con Tiziana Panella, confermata fino alle 17.30. Torna anche la versione documentaristica della trasmissione di Augias, La Torre di Babele Doc, alla sua seconda stagione.
Tra le novità di rilievo, spiccano i contenuti di impegno civile e culturale: il procuratore Nicola Gratteri sarà protagonista di Lezioni di mafie, quattro puntate speciali con studenti, mentre Roberto Saviano guiderà La giusta distanza, sei episodi sul rapporto tra criminalità e società. Ezio Mauro tornerà con due biografie intense: su Vladimir Putin e Papa Francesco. In una serata evento, l’attore Fabrizio Gifuni, insieme all’ex magistrato Gherardo Colombo, racconterà la vicenda della loggia P2. A questi si aggiunge l’ingresso nella squadra di Omnibus del giornalista Gerardo Greco.
Non sarà invece riconfermato Famiglie d’Italia, il game show condotto da Flavio Insinna che occupava il preserale. Cairo lo ha annunciato con la consueta franchezza: «I risultati non sono stati quelli sperati. Il format non è in sintonia con il nostro pubblico. Per ora ci fermiamo, ma stiamo ragionando su cosa proporre in quella fascia». In attesa di un nuovo progetto, lo spazio sarà coperto da una selezione di puntate di Barbero risponde, il format di divulgazione storica con Alessandro Barbero, e dalla serie britannica Grantchester.
«È una fascia complicata – ha sottolineato il direttore di rete Andrea Salerno –. La concorrenza sui game show è forte, ma siamo un cantiere sempre aperto. Stiamo lavorando per trovare una soluzione all’altezza del nostro pubblico». Cairo ha precisato che il contratto con Insinna è concluso: «Resta un rapporto di stima personale. Se nasceranno nuove idee, non escludo un ritorno».
Lo sguardo si apre anche su La7d, il secondo canale del gruppo: in arrivo un restyling completo con un progetto «tutto nuovo» che sarà presentato a settembre.