Il 14 novembre Gutenberg torna all'Apocalisse per leggere il presente
I Quattro cavalieri sono tra noi? Tornare all’Apocalisse per leggere il presente è utile, ma solo se restiamo fedeli allo spirito autentico del libro che corona la Bibbia

Il ritorno della guerra su scala globale e la fine del diritto internazionale, l’esplosione delle disuguaglianze socioeconomiche, la crisi climatica e quella nucleare: i Quattro cavalieri sono tra noi? Tornare all’Apocalisse per leggere il presente è utile, ma solo se restiamo fedeli allo spirito autentico del libro che corona la Bibbia. Cerca di farlo "Gutenberg", l'inserto culturale di "Avvenire" nel numero in edicola venerdì 14 novembre, partendo dalla riflessione del filosofo Rob Riemen, intervistato da Alessandro Beltrami, per il quale stupidità e menzogna possono distruggere il mondo: «Bisogna reimparare l’arte di diventare umani», dice, invitando a leggere il presente come un tempo di prova morale e spirituale.
Una riflessione che risuona nelle pagine successive, dove la cronaca politica e mediatica appare come un teatro del linguaggio degradato. Raffaele Simone analizza la perdita della civilitas nelle parole dei leader contemporanei: tra minacce, dileggi e retoriche apocalittiche, il discorso pubblico si trasforma in strumento di violenza. Il male, oggi, parla con voce amplificata. Al centro del fascicolo, le fotografie di Roger Ballen intervistato da Carola Allemandi, in occasione dell'uscita del suo volume Inferno (Postcart). L’immaginario dantesco si riflette nei suoi scatti in bianco e nero: celle, corpi, animali, ombre che sembrano uscire da una “camera psichica” in cui l’uomo incontra se stesso.
Di apocalisse climatica scrive Lorenzo Fazzini, raccontando il libro 2049 di Nathanaël Wallenhorst, che prefigura un’Europa segnata dal collasso ecologico e sociale: non un annuncio profetico, ma un inventario del presente. Alessandro Zaccuri racconta invece la serie Pluribus di Vince Gilligan, in cui un virus realizza il sogno distorto della felicità collettiva. Chiude il teologo Giovanni Cesare Pagazzi a restituire la chiave biblica dell'Apocalisse: nell’ultima riga del libro – «La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi» – si compie il movimento opposto alla catastrofe, la grazia come potere di muoversi con la stessa misura del Cristo, motore di bellezza e di giustizia.

Il primo dei Percorsi mette in dialogo, con Roberto Righetto, gli atteggiamenti agli antipodi di fronte all'ascesa del nazismo dei capitalisti tedeschi e dei cristiani più consapevoli come Bonhoeffer, protagonisti rispettivamente dei nuovi libri di Johann Chaptout e Andrew Root. Tra antichi e moderni si muovono Giulio Guidorizzi, del quale Gutenberg anticipa il nuovo libro dedicato agli dei e agli eroi greci, e Maurizio Schoepflin, che presenta l'ultimo libro di Mario Lentano sulla vita quotidiana dei Romani; un Percorso è interamente dedicato a Jon Fosse, con il nuovo romanzo Vaim recensito da Eugenio Giannetta e l'albo illustrato Lento lentissimo che ha dedicato ai lettori più piccoli, con le illustrazioni di Lucio Schiavon. In chiusura il tennis, protagonista del film Il Maestro di Andrea Di Stefano, della mostra "Alle origini del tennis" in corso a Torino in occasione delle Atp Finals e del romanzo di Abraham Verghese, presentati rispettivamente da Angela Calvini, Davide Re e Angelo Marchi.
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