mercoledì 15 gennaio 2025
Fondazione Humanitas fa partire grazie al sostegno del Gruppo Yarpa un progetto di medicina di genere per offrire una migliore qualità di vita alle donne
Carlo Selmi, responsabile dell'Unità operativa Reumatologia e Immunologia clinica dell'Irccs Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano)

Carlo Selmi, responsabile dell'Unità operativa Reumatologia e Immunologia clinica dell'Irccs Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano)

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Un innovativo progetto di ricerca per valutare l’impatto della menopausa sulle malattie reumatologiche e viceversa. Ne annuncia il lancio Fondazione Humanitas per la Ricerca grazie alla donazione del Gruppo Yarpa che si è impegnata a sostenere per 5 anni l’indagine con una donazione annua versata dal fondo di investimento Iota Fondo IX cui si sommerà un impegno di pari importo da parte della stessa Yarpa. Una partecipazione che rende possibile indagare un aspetto delle malattie reumatiche che necessita dell’approccio della “medicina di genere”: «A soffrire di queste malattie sono soprattutto le donne – spiega Carlo Selmi, responsabile dell’Unità operativa Reumatologia e Immunologia clinica all’Irccs Istituto clinico Humanitas di Rozzano, alla guida del progetto di ricerca –. Finora si sono analizzati soprattutto gli effetti della maternità su certe patologie, o l’impatto delle malattie sulla fertilità, ma si è indagato poco sul possibile ruolo della menopausa nelle donne con condizioni reumatologiche croniche». La ricerca dell’Humanitas si concentrerà su due malattie reumatologiche molto comuni: l’artrite reumatoide e quella psoriasica. Della prima, spiega Selmi, «soffre l’1% della popolazione italiana, la maggioranza è di sesso femminile. Per la psoriasica, invece, la percentuale di malati è uguali in entrambi i sessi, ma le donne hanno una sintomatologia spesso più intensa e difficile da trattare».

Tre le fasi della ricerca, alla quale collabora Nicoletta Di Simone, ginecologa di Humanitas San Pio X di Milano: anzitutto un censimento della letteratura scientifica in materia, cui seguirà un questionario somministrato a 50 donne volontarie già in cura presso la Reumatologia dell’Irccs milanese. I dati di questa fase saranno confrontati con quelli di donne sane in menopausa per «evidenziare eventuali differenze di manifestazioni, frequenza e gravità dei sintomi della menopausa attribuibili alla malattia reumatica cronica – come illustra una nota della Fondazione Humanitas –. Inoltre, verrà effettuato uno studio del profilo del dolore, se presente, e una valutazione di laboratorio riguardante gli aspetti ormonali, metabolici e immunitari. In tal modo verranno analizzate le differenze tra donne con malattie reumatiche e donne sane, in un periodo delicato della vita quale è la menopausa. Ciò consentirà di comprendere meglio il ruolo degli ormoni femminili sull’invecchiamento, i cambiamenti metabolici e immunitari che avvengono nelle donne in menopausa. Inoltre, questo studio permetterà di comprendere più a fondo l’origine della sintomatologia dolorosa muscoloscheletrica che donne precedentemente sane talvolta sviluppano in menopausa, con un impatto negativo sulla qualità della vita». Le malattie reumatologiche e immunologiche hanno infatti un impatto più gravoso nelle donne piuttosto che tra gli uomini, sia per l’intensità del dolore sia per la minore risposta alle terapie: «Per le donne in menopausa – dice Selmi – certe cure perdono efficacia, portando le pazienti a doverle cambiare più spesso di quanto accada agli uomini. Per questo, conoscere meglio l’impatto della menopausa su certe patologie ci aiuterà anche a mettere a punto piani terapeutici più efficaci».

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