martedì 11 marzo 2025
La vocazione a riaffermare oggi la sacralità della vita: il discorso di ringraziamento al cardinale Parolin di don Francesco Coluccia a nome del Movimento per la Vita, dopo la Messa in San Pietro
Don Francesco Coluccia durante il suo discorso al termine della Messa in san Pietro presieduta dal cardinale Parolin (di fronte a lui). Al suo fianco, Marina Casini

Don Francesco Coluccia durante il suo discorso al termine della Messa in san Pietro presieduta dal cardinale Parolin (di fronte a lui). Al suo fianco, Marina Casini

COMMENTA E CONDIVIDI

Eminenza Reverendissima, signor cardinale Segretario di Stato, al termine di questa solenne celebrazione eucaristica, desidero esprimere, a nome mio personale, della Presidente e di tutto il Movimento per la Vita Italiano, la nostra più sincera gratitudine per la Sua presenza e per la Sua guida spirituale. La celebrazione che abbiamo appena vissuto ci ha arricchito di grazia e di speranza, grazie alla Sua presidenza e alla Sua testimonianza di fede.
Siamo profondamente grati per il servizio che Ella presta alla Chiesa e al Santo Padre, come Segretario di Stato, sempre impegnato nel portare avanti la missione di amore, giustizia e pace che caratterizza il nostro cammino cristiano. Il nostro cuore è rivolto a un tema tanto fondamentale quanto sacro: la vita nascente. Ogni vita che inizia è un dono prezioso, un segno di speranza, un mistero che ci affascina e ci rende partecipi della grandezza di Dio. La vita che si sviluppa nel seno materno è segno di una nuova possibilità, di un nuovo cammino, e ci richiama a una responsabilità che ci coinvolge tutti: quella di proteggere, accogliere e nutrire ogni vita che viene al mondo.
In un tempo come il nostro, in cui spesso si corre il rischio di dimenticare la sacralità della vita, l’inizio di ogni esistenza umana ci invita a riflettere sulla nostra vocazione alla custodia della vita in tutte le sue fasi. Che ognuno di noi possa essere testimone di questo amore di Dio che si fa carne e si manifesta nelle piccole mani di ogni bambino che nasce, portando con sé una luce di speranza per il nostro futuro e di ogni vita che si spegne secondo il progetto divino.
Ringraziamo Dio per il dono della vita, per ogni bambino che viene alla luce, e preghiamo affinché tutti noi, in ogni momento della nostra esistenza, possiamo essere fedeli a questa chiamata, lavorando con amore e dedizione per costruire un mondo che difenda e celebri sempre e ovunque la vita nascente.
Le parole che Ella ci ha rivolto, che abbiamo ascoltato e accolto, in unione al Messaggio che il Santo Padre papa Francesco ha voluto inviarci, ci invitano a continuare a seminare semi di vita e di speranza nel nostro costante e quotidiano servizio alla vita. Ella, Eminenza, ha voluto ricordare le varie componenti della nostra Federazione: Movimenti, Centri di Aiuto alla Vita, Case di Accoglienza, Sos
Vita, Giovani. Per tutti ha specificato il proprio operato. A tutti, anche alle Associazioni presenti e che compongono il vasto campo della rete per la vita, ha consegnato le linee programmatiche e di vita che hanno guidato il nostro amato presidente per lunghi anni, Carlo Casini, cui fare riferimento per il prosieguo del nostro cammino. A tutto il popolo della vita ha indicato Cristo la vera vita da cui trarre
linfa e sostentamento nel difficile compito di promuovere, accogliere, tutelare e servire la vita. La Sua vita e il Suo esempio sono per noi una guida costante nel cammino di fede.
Il nostro pensiero in questo momento va al nostro caro Santo Padre Papa Francesco. Per Lui abbiamo pregato in questi giorni, prima con il Santo Rosario, durante questa celebrazione uniti in comunione con Lui e continueremo a pregare affinché il Signore della Vita Gli conceda vita e salute. Voglia portare al Santo Padre tutto il nostro affetto ed il calore di figli.
A suggellare questo nostro incontro nel Giubileo della Speranza, a cinquant’anni dalla fondazione del primo Centro di Aiuto alla Vita, vogliamo donarLe una icona della Visitazione. Due donne gravide, due mamme che attendono un bambino e che guidate dallo Spirito Santo parlano e cantano di gioia per il dono della vita. Dio ha scelto una donna, Maria, per portare nel mondo il suo Figlio Gesù.
Questo atto di amore e umiltà è un messaggio potente, che mostra come anche nella povertà e vulnerabilità di una donna incinta, c’è la più grande delle chiamate divine.
Con grande devozione e rispetto, La ringraziamo ancora per aver accettato di presiedere questa Eucaristia. Le assicuriamo una costante preghiera per il Suo delicato e continuo impegno al servizio del Vangelo, del Santo Padre e della Santa Chiesa.
Grazie di cuore Eminenza
* Sacerdote, tesoriere nazionale, già responsabile delle Case di Accoglienza

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: