venerdì 3 dicembre 2021
Dalle 18 alle 19.30 di venerdì 3 dicembre è possibile seguire sui canali YouTube e Facebook della Cei l'evento organizzato dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilià
Suor Veronica Donatello insieme a due ragazzi con sindrome di Down

Suor Veronica Donatello insieme a due ragazzi con sindrome di Down

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È possibile seguire in diretta streaming sui canali YouTube e Facebook della Cei l’evento organizzato dal Servizio nazionale per la Pastorale delle persone disabili per oggi dalle 18 alle 19.30, nella Giornata internazionale delle persone con disabilità. Al Mitreo di Corviale, a Roma, è in programma la «festa delle sette arti» con «musicisti, ballerini, cantanti, artisti e persone con disabilità» coinvolti in diverse performance. Presentati da Lorena Bianchetti, intervengono Serafino Corti e Chiara Gamberale. È prevista la partecipazione dell’Asd ’97 Rugby con don Andrea Bonsignori e gli atleti, di don Matteo Buggea, parroco non vedente, di Davide Seghedoni e Laura Roncarati, coppia con sindrome di Down. Collegamenti dalle diocesi faranno conoscere altre storie ed esperienze. L’evento è accessibile in Lis con sottotitolazione.


«In questo popolo che avanza tra le vicende della storia guidato dalla Parola di Dio, "tutti sono protagonisti, nessuno può essere considerato semplice comparsa"» (papa Francesco ai fedeli di Roma, 18 settembre 2021). Queste parole del Santo Padre che leggiamo nel suo recentissimo Messaggio per la Giornata internazionale per le Persone con Disabilità (in calendario venerdì 3 dicembre) sembrano ovvie e persino scontate. Ma a ben guardare hanno il gusto di un richiamo – se non di una denuncia – verso una società civile ed ecclesiale che ha bisogno di fare ancora un po’ di strada perché i principi scritti in dichiarazioni universali e in dettami costituzionali di molti Paesi diventino realtà.

Siamo riconoscenti per i passi già compiuti verso una doverosa attenzione a coloro che sono fratelli in umanità, con eguale dignità pur avendo segnata la propria persona fisica da difficoltà e ferite che a volte sono anche gravi; nello stesso tempo non possiamo nasconderci, a volte, una certa fatica nel riconoscere fattivamente che ogni persona con disabilità è parte della comunità umana, non perché qualcuno ha la bontà di aprire la porta e compiere gesti di inclusione – cosa certamente positiva – ma perché vi appartiene a pieno diritto.

L’evento organizzato per oggi dal Servizio Cei per le Persone con disabilità, nel giorno in cui siamo invitati a chiederci con sincera schiettezza quale posto occupano le persone con disabilità nella vita sociale ed ecclesiale, orienta la nostra riflessione proprio in questo senso. Invitare a passare dall’inclusione all’appartenenza significa prendere coscienza che le persone con disabilità devono poter partecipare alla vita ecclesiale oltre che civile in modo attivo e da protagonisti, come ci invita a fare il Papa nel suo messaggio, non per concessione di qualcuno che ha la bontà di ammetterli a una celebrazione piuttosto che a un qualsiasi altro evento ma semplicemente perché appartengono alla famiglia umana e se «battezzati, senza esclusioni né discriminazioni, possono esclamare: "Io sono Chiesa!"», come scrive il Papa.

Nella Chiesa come nella società civile le storie nelle quali le persone con disabilità sono soggetti attivi e generativi non mancano, e in questa Giornata proveremo a raccontarne qualcuna. L’esperienza ci dice che quando il cuore trova una casa e lo spirito umano sperimenta l’appartenenza a una realtà che accoglie le persone così come sono, le potenzialità più o meno nascoste che ciascuno possiede emergono in modo sorprendente e, di conseguenza, è notevole il beneficio di verità e di giustizia che la stessa società riceve.

Sorprende, nel messaggio del Papa, la frequenza del pronome tutti: una casa per tutti è la Chiesa, un Vangelo per tutti è il cuore dell’annuncio, una società nella quale tutti hanno i medesimi diritti è il sogno di una civiltà matura auspicata. Ma tutti, qualsiasi sia la situazione personale, hanno anche una missione da compiere anche quando nessuna parola può essere pronunciata a causa di una grave disabilità, perché sono proprio loro che mettono alla prova la verità dello sguardo di chi incontrano invitandoli ad andare oltre – o, se vogliamo, più in profondità – e scorgere che tutti, proprio tutti, sono "cosa molto buona".

Suor Veronica Donatello è responsabile Servizio nazionale per la Pastorale delle Persone con disabilità
Ha collaborato don Carmine Arice, Padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza


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