“My voice, my choice”: meno firme di “Uno di noi”, ma Bruxelles apre la porta

La Commissione Ue esaminerà la petizione europea per promuovere le interruzioni di gravidanza “accessibili e sicure”. Nel 2014 l’iniziativa per l’embrione (oltre 600mila adesioni in più) fu bocciata
August 31, 2025
“My voice, my choice”: meno firme di “Uno di noi”, ma Bruxelles apre la porta
Il manifesto della petizione europea "My voice, my choice" per l'aborto "accessibile e sicuro"
Novembre 2013: il Comitato europeo “One of us-Uno di noi” per il riconoscimento della dignità umana dell’embrione consegna alle autorità Ue 1.901.947 firme raccolte nei Paesi dell’Unione (oltre 600mila nella sola Italia), quasi il doppio del milione fissato come soglia per le Iniziative dei cittadini europei (Ice). 28 maggio 2014: la Commissione europea notifica al Comitato di aver «deciso di non presentare una proposta legislativa» al Parlamento europeo. È di ieri la notizia che la Commissione Europea ha deciso di esaminare l’iniziativa “My voice, my choice” per “l’aborto sicuro e accessibile” in tutta l’Unione. I promotori della petizione – in Italia l’Associazione Luca Coscioni – hanno presentato a Bruxelles 1.124.513 firme, largamente sufficienti per depositare la proposta ma ben al di sotto dell’impresa di One of us, che in Italia fu sostenuta dall’associazionismo cattolico con una straordinaria mobilitazione di base (alla guida del comitato italiano era Carlo Casini). Ora con la sua decisione l’esecutivo europeo dà un primo segnale di attenzione alle ragioni di chi vorrebbe che nell’ordinamento comunitario venisse riconosciuto il “diritto di abortire”.
Gli organizzatori di “My voice, my choice” chiedono alla Ue il sostegno finanziario agli Stati membri per la promozione dell’aborto “sicuro e legale” nei 27 Paesi membri. La Commissione ha tuttavia precisato che ogni sua decisione dovrà rispettare il diritto degli Stati membri di decidere in materia di scelte sanitarie ed etiche e di ordine pubblico.
Bruxelles ha tempo fino al 2 marzo 2026 per presentare la sua risposta ufficiale alla petizione con le azioni che intende intraprendere. Nelle prossime settimane è previsto un incontro della Commissione con gli organizzatori per discutere l’iniziativa e le sue possibili applicazioni, mentre il Parlamento europeo ascolterà i promotori nel corso di una audizione pubblica.

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