“Dolce sentire”, il Cantico di Francesco con gli occhi della disabilità

Una messa in scena piena di bellezza e di gioia quella che ad Assisi ha visto come protagonisti a teatro i giovani ospiti dell’Istituto Serafico, tutti con diverse disabilità, insieme a operatori e performer, identificati con il Santo ormai malato ma capace di comporre un capolavoro eterno
October 28, 2025
“Dolce sentire”, il Cantico di Francesco con gli occhi della disabilità
San Francesco in "Dolce sentire" nell'allestimento dell'Istituto Serafico di Assisi
«“Dolce sentire” è forse lo spettacolo che più di tutti parla del Serafico, perché è lo spettacolo del Cantico delle Creature, di tutte le creature». Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto di eccellenza di Assisi che ospita, cura e si occupa di bambini, ragazzi e giovani con gravi disabilità, parla con gli occhi lucidi di emozione e gioia.
Lo spettacolo, andato in scena venerdì 24 ottobre al teatro Lyrick di Assisi, che ha visto l’interpretazione di 34 ragazzi accompagnati dai loro operatori e da alcuni perfomer, ha emozionato tutti. Oltre mille persone, che hanno accompagnato con i loro applausi i movimenti, i canti, i piccoli gesti, le coreografie corali e le varie scene, sono rimasti entusiasti e commossi da tanta bellezza, capacità, impegno per la straordinaria rappresentazione del Cantico di Frate Sole, di cui quest’anno si celebrano gli 800 anni dalla composizione da parte del Santo di Assisi e a pochi mesi dall’avvio del centenario della morte del Poverello.
Un momento corale della rappresentazione ad Assisi
Un momento corale della rappresentazione ad Assisi
«I ragazzi – spiega Di Maolo – hanno provato ogni pomeriggio da due mesi, e visto che il tempo ci ha accompagnato lo hanno fatto nel nostro chiostro permettendo anche a noi di partecipare e vedere le prove. Hanno vissuto tutto con gioia e ogni giorno era una emozione nuova, perché sono loro stessi che ci hanno accompagnato a scoprire il Cantico, a riconoscere Dio nella fragilità, ad apprezzare le meraviglie della vita e la bellezza del Creato, a cui si accostano con uno stupore disarmante e che ci insegna tanto».
Al termine dello spettacolo, che ha avuto la regia di Fabrizio Benicampi e Francesco Bellanti, standing ovation per tutti gli interpreti che hanno ricevuto anche i saluti e i ringraziamenti del vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e del vice sindaco del Comune di Assisi, Veronica Cavallucci.
«Questo spettacolo – ha aggiunto la presidente dell’Istituto – non è soltanto lo spettacolo dei ragazzi del Serafico ma intercetta quello che noi facciamo con loro ogni giorno, che non è solo un curare attraverso degli atti tecnici perché li accompagniamo a esprimere i loro talenti, la propria identità, e a partecipare alla vita».
In questo percorso la figura di san Francesco, malato ma che riesce a lodare il Creato, a parlare di perdono, di riconciliazione e di pace, è a loro molto vicino. «Lo sentono come un amico, e poi il nostro Istituto – aggiunge Di Maolo – è frequentato dai novizi che sono davvero compagni per loro e riescono a far vivere l’abbraccio di Francesco».
Francesca Di Maolo, presidente dell'Istituto Serafico di Assisi
Francesca Di Maolo, presidente dell'Istituto Serafico di Assisi
L’allestimento è stato talmente ben riuscito, suggestivo e di grande insegnamento che “Dolce sentire” qualcuno sogna di poterlo anche “esportare”. «Sarebbe bello – sorride la presidente – ma non è facile perché gli attori sono anche educatori e operatori socio-sanitari. Ma almeno una volta sarebbe davvero importante, perché il Cantico letto attraverso gli occhi dei nostri ragazzi arriva meglio al cuore di chi loro guarda».

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