venerdì 29 settembre 2023
«Devo davvero tanto alla Chiesa e in particolare a un sacerdote. I preti seminano vita eterna dentro di noi, meritano tutto il nostro sostegno»
L'attrice Beatrice Fazi

L'attrice Beatrice Fazi - Siciliani

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«Ci mancherebbe che io non firmassi l’8xmille a favore della Chiesa cattolica. Con i benefici spirituali che ho ricevuto dai sacerdoti e da tutta la comunità, sarei per lo meno un’ingrata». Beatrice Fazi non si nasconde certo quando si tratta di testimoniare la sua fede. In questo momento è impegnatisssima tra prove di teatro, apparizioni nelle fiction tivù e repliche dei suoi spettacoli. Ma uno spazio per parlare di questo argomento lo trova sempre. Anche quando si tratta di informare i colleghi, che magari non scelgono per niente. Né alla Chiesa cattolica, né ad altri. «Informare è importante. L’ho constatato proprio in queste occasioni», sottolinea l’attrice.

Qual è il motivo che la spinge?
Il motivoè la grandissima gratitudine nei confronti della Chiesa cattolica, perché è nella Chiesa, e in particolare grazie a un sacerdote, che ho incontrato la misericordia di Dio e il vero cambiamento. Quell’orientamento verso il bene che mi era mancato e la certezza di avere sempre un posto in cui tornare. E da quando frequento nuovamente la Chiesa, ho conosciuto tantissimi sacerdoti e quindi sono convinta che la Chiesa vada sostenuta.

Per le sue opere di carità?
Anche ma non solo. Le opere di bene sono certamente importanti, ma il mio motivo di gratitudine va oltre. A me, infatti, un sacerdote mi ha cambiato la vita. E dobbiamo pensare che il sacerdote amministra i sacramenti. Davanti a lui, che agisce in persona Christi, posso aprire il mio cuore, confessare i miei peccati ed è l’unico che li può rimettere, che mi può riconciliare e far accedere all’Eucaristia. Dunque i sacerdoti hanno bisogno del nostro sostegno, che si esprime anche attraverso l’8xmille, perché fanno per noi qualcosa che nessun altro può fare. Cioè mettere dentro le nostre vite semi di vita eterna. Sentirsi dire: sei libero dai tuoi peccati, sei perdonato, puoi ricominciare è qualcosa di molto profondo e importante.

Lei fa riferimento alla sua storia personale.
Sì, l’esperienza dell’aborto quando avevo poco più di vent’anni mi ha segnata profondamente. Ho spento una vita che cresceva dentro di me e che qualcuno mi aveva detto: è solo un grumo di cellule. In realtà ero diventata mortifera dentro, perché un’azione del genere non può non lasciare conseguenze psichiche, anche al di là del credere o non credere. Non giudico nessuno. Parlo solo della ferita che avevo nel mio cuore. Ho sofferto di anoressia, bulimia, ansia, paura delle relazioni. Solo un sacerdote è riuscito a sanare quella ferita. E per ciò che ho fatto non sono stata condannata, ma perdonata.

Che cosa è successo?
Ho trovato una via nuova, una vita nuova dopo una confessione. All’inizio, quando sentivo parlare di Sovvenire pensavo al verso “mi sovvien l’eterno” dell’Infinito di Leopardi. L’Eterno, cioè Dio, è effettivamente venuto in mio aiuto. Un giorno, di nuovo incinta perché mi ero innamorata, accompagno una mia amica a sentire la catechesi di don Fabio Rosini. Ma ci sono andata più per superstizione, perché pensavo che il Dio giudice di cui mi avevano parlato avrebbe chiesto il conto ora che questo figlio lo volevo. E ci sono andata per rabbonire questo Dio che immaginavo terribile.

E invece?
Invece il sacerdote con tanta carità, con tanto amore mi ha detto la verità su di me. Nonostante che la mia prima confessione si sia conclusa con una non assoluzione, in quanto convivevo more uxorio con un uomo che era già stato sposato in Chiesa. Pensate in quale disordine avevo trascinato la mia esistenza, rinnegando le mie radici cristiane. Ma quel sacerdote mi ha anche detto: “Figlia mia, se sei qui è perché Dio ha un progetto di salvezza su di te. Sei chiamata a diventare santa”. E io mi sono aggrappata a questa promessa . E la mia vita è cambiata.

E oggi?
Anche oggi che devo coniugare la mia professione di attrice con l’essere madre e moglie, se non avessi il mio direttore spirituale, cioè il mio padre nella fede che mi aiuta, che mi capisce, che mi fa parlare e mi assolve dai peccati, un santo sacerdote a cui fare riferimento, non potrei quasi sopravvivere.

Quindi, se interpreto bene il suo ragionamento, firmare l’8xmille per la Chiesa cattolica, in confronto a questo beneficio spirituale di inestimabile valore, è solo un gesto di naturale gratitudine.
Esattamente. Per quanto mi riguarda è la minima parte che io posso fare. Almeno quello, mi verrebbe da dire. E lo faccio sempre con molto piacere.

Chi è Beatrice Fazi. In un libro racconta la conversione​

Beatrice Fazi, nata a Salerno nel 1972, si trasferisce a Roma dal 1990 e si fa conoscere dal grande pubblico partecipando a quattro edizioni della fiction Un medico in famiglia. Nel grande clan di Nonno Libero (Lino Banfi) interpreta il personaggio di Melina, la cameriera pasticciona, cugina di Cettina, che finge di essere filippina per farsi assumere. Beatrice, però, è anche e soprattutto una bravissima attrice di teatro, dove ha avuto maestri del calibro di Gigi Proietti, pur non disdegnando di lavorare per il cinema e la televisione.

Esordisce sul piccolo schermo come conduttrice del contenitore pomeridiano per bambini Big!, in diretta su Rai Uno e a La ruota della fortuna su Canale 5. Partecipa al programma comico di Gianni Boncompagni Macao come attrice/autrice del personaggio di Nunziah. Nel corso degli anni prende parte a numerose trasmissioni sia per la Rai che per la Fininvest (l’allora Mediaset) poi Telemontecarlo (l’allora LA7) e Napoli Canale 21.

Parallelamente, nel 1993, insieme ad alcuni amici fonda il “Locale” di vicolo del Fico 3 che sarà per molti anni luogo di incontro e interazione per musicisti e attori che oggi sono tra i più noti protagonisti del panorama italiano.

La sua prima fiction è Lui e lei con Vittoria Belvedere. Interpreta Midori, una giapponese, accanto a Pierfrancesco Favino, nel film per il cinema di Francesco Apolloni La verità vi prego sull’amore.

Nel gennaio 2012 va in onda su Rai 1 con un’altra fiction, Il restauratore, in cui ricopre il ruolo di una cameriera trasteverina, Dora, recitando al fianco di attori quali Lando Buzzanca e Paolo Calabresi. Prende parte anche alla seconda stagione, andata in onda nel corso del 2014.

A gennaio 2014 debutta in teatro con una commedia che aveva già portato in scena con grande successo insieme a Fabrizio Giannini dal titolo Vattene Amore, scritta e diretta da Antonio Antonelli.

Ha poi debuttato con lo spettacolo Le Bisbetiche Stremate diretto da Michele La Ginestra che conclude la fortunata serie di successi iniziata nel 2015 con Parzialmente Stremate e continuata con “Stremate dalla Luna” del 2016. Una serie scritta da Giulia Ricciardi che ha registrato il tutto esaurito per ben tre stagioni. Attualmente è impegnata in teatro con alcune commedie brillanti, in cui - attraverso il riso - si invita a riflettere sui difetti degli adulti.

Ha scritto un libro autobiografico, Un cuore nuovo, in cui racconta la sua conversione. Edito da Piemme Mondadori, il testo è stato pubblicato nel giugno 2015 e ristampato nell’edizione Pickwick a fine marzo 2017. È sposata con Pierpaolo Platania e hanno quattro figli. (r.r.)

Un gesto semplice per tendere la mano a chi ne ha bisogno

Quando fai un gesto d’amore, quando aiuti qualcuno, quando tendi la mano al prossimo, provi una sensazione di felicità difficile da spiegare: non fai sentire bene solo chi riceve il gesto, ma ti senti bene anche tu. Con una firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica, puoi moltiplicare quella sensazione per migliaia di volte e aiutare la Chiesa a realizzare migliaia di progetti ogni anno, in tutta Italia e nel mondo, per raggiungere e sostenere chi ne ha più bisogno. Puoi accogliere, donare un pasto caldo, offrire un riparo, dare una seconda possibilità. Puoi anche ridare vita a un luogo, sostenere chi è in difficoltà, confortare, proteggere, dare futuro alla vita. Per realizzare questi e tanti altri gesti d’amore basta una firma: la tua.

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