Un meraviglioso baratto

June 4, 2025
Quando ha dodici anni, come regalo di Natale al bambino Ingmar Bergman vengono offerti dei soldatini. Scontento, lui convince il fratello maggiore a fare uno scambio. I suoi cento soldatini di piombo a fronte del magico “cinematografo” ricevuto dal fratello. L’assemblaggio è prodigioso: una lampada a petrolio, uno specchietto, una ruota dentellata. Quando lo prova, il ragazzino Ingmar ne è folgorato. Non può saperlo, ma è in quei pochi istanti di assoluto stupore che la sua vita cambia per sempre. Ecco il magico marchingegno proiettare immagini a colori. C’è l’immagine di una donna. Il piccolo Ingmar muove la manovella, e quella donna si muove; interrompe il gesto, e quella immediatamente si ferma. Lo stupore è assoluto. Ancora, a distanza di molti anni, vivido nella memoria il ricordo delle tante sensazioni provate in quel pomeriggio della tarda infanzia. L’odore del metallo surriscaldato, il contatto con la manovella tenuta con tre dita. E il cuore, gonfio di un’assoluta sorpresa, che durerà. Convogliandosi nella sua professione di regista, nello straordinario talento del Bergman impietoso narratore di luci e ombre delle vicende umane. Qualcosa di enorme: incominciato con un baratto, e con un pomeriggio pieno di magia trascorso da solo, non ancora adolescente. © riproduzione riservata

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