Sentirsi in ordine

April 19, 2025
La data in cui le donne italiane andarono la prima volta alle urne per votare e scegliere loro anche la Repubblica, il 2 giugno del 1945, fu un grande giorno per tutte (e tutti). Grande emozione di ogni singola donna d’Italia, comprese le scrittrici. Un’importante rivista letteraria del tempo, “Mercurio”, ospitò le loro testimonianze. Anna Banti dichiarò che nei momenti più difficili della sua vita successiva, per farsi coraggio si rammentava di quella fulgente giornata («quando i presentimenti neri mi opprimono, penso a quel giorno, e spero»). Maria Bellonci confessò di avere esitato, nel segreto dell’urna, preda di un istinto a fuggire pieno di timore e di uno sgomento che subito dopo riuscì a fugare, vincendosi grazie a uno sforzo di presa di coscienza pensando quanto preziosa fosse la conquista di quell’istante, quel trovarsi sola, in quella cabina di legno, un lapis tra le mani. La dichiarazione più bella la rilasciò la scrittrice Alba de Céspedes. «Il giorno delle elezioni», disse, «uscii liberata e giovane, come quando ci si sente i capelli ben ravviati sulla fronte». Sentirsi liberi come un sentirsi in ordine. Un’analogia intensa tanto quanto il momento per ricordare il quale è stata usata. © riproduzione riservata

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