Personaggi e presagi
La crisi spirituale e conversione morale al cristianesimo di Lev Tolstoj accade a poca distanza dalla pubblicazione del suo romanzo Anna Karenina. Colpisce come certe pagine del romanzo contengano anticipazioni (prefigurazioni) del profondo mutamento interiore che covava in Tolstoj nel mentre lo scriveva. Questa anche può contarsi tra le possibilità che l’arte sa dispiegare: costruire e suggerire presagi, spesso nemmeno consapevoli, circa la nostra o altrui vita. In particolare, è nel personaggio di Levin che si condensa il Tolstoj che di lì a poco “rinascerà”, trasformato, più vicino ai valori della fede di quanto non fosse stato sino ad allora. Proprio come lo fu Tolstoj nella vita reale, Levin è un proprietario terriero, molto umano, giusto, attento alla qualità di vita dei suoi lavoranti. In una pagina di Anna Karenina, Tolstoj lo descrive mentre osserva un contadino, un uomo già in là con gli anni, stanchissimo, nel momento in cui con la falce in mano risale una china molto ripida nei pressi del campo che sta falciando. Levin guardandolo si chiede dove quel vecchio trovi la forza di percorrere quella strada così erta e difficile da arrampicare. “C’era una qualche forza a guidarlo, lo sentiva” scrive Tolstoj. Una sola frase in cui sta racchiuso il futuro, la svolta in arrivo. © riproduzione riservata
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