Ombre d’infanzia

June 18, 2025
Un potente quadro del pittore Caspar David Friedrich si intitola Il mare di ghiaccio. Giganteschi pezzi di ghiaccio spaccati in schegge giacciono in terra accanto a frammenti di un relitto di nave. Luci e ombre di una natura sconquassata dal gelo. A Friedrich il quadro era stato commissionato: gli si chiedeva di raffigurare la Germania del Nord, e lui scelse di farlo creando quel paesaggio immaginario, un po’ apocalittico, in ogni senso, “artico”. Il quadro rimanda a un dolorosissimo episodio che gli era accaduto nell’infanzia. Friedrich aveva assistito alla morte del fratello maggiore, annegato nell’acqua gelata dopo avere salvato lui, caduto a causa di un lastrone di ghiaccio che si era spaccato. Senza cedere a facili psicologismi, viene da immaginare che nel dipingere quel ghiaccio frantumato, e nel farlo in modo così terso, verosimile, realistico in modo inquietante, il pittore abbia avuto negli occhi le sequenze drammatiche di quel momento terribile di quand’era bambino. In un paesaggio di ghiaccio aveva conosciuto il dolore e la perdita, in quello stesso paesaggio ricreato ora poteva conoscere un nuovo sé stesso: trasfigurandolo. Il ricordo si fonde nell’arte e lì trova una svolta. Una strada nuova per dirsi e trasmutarsi. © riproduzione riservata

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