Grandi scoperte
La storia è nota e ha fatto il giro del mondo, cambiando i parametri del sapere scientifico tanto quanto umanistico. Si prova a immaginarla per come si è svolta. È il 1992. In una stanza di una Università un gruppo di ricercatori ha portato una scimmia che faccia da cavia per certi esperimenti neurologici. Su testa e fronte della scimmia (un macaco) sono stati attaccati degli elettrodi, gli studiosi si sono prefissi di “leggere” le onde del suo cervello quando muove le mani, afferra o lascia oggetti, compie altri gesti analoghi. Accanto al macaco/cavia, su un tavolo c’è un cesto di frutta, e da quel cesto uno dei ricercatori prende una banana. In quello stesso attimo il macaco reagisce, le sue onde neuronali cominciano ad attivarsi con energia. Ecco un po’ interdetti i ricercatori ripetere il gesto, tornare a sollevare e prendere la banana dal cesto, il macaco di nuovo vibrare onde reattive nel suo cervello. Così è nata la scoperta sensazionale dei neuroni a specchio. Ci fosse stata nel cesto anziché una banana, altro frutto, è probabile che la scimmia non avrebbe reagito. Non si sarebbe compreso un elemento decisivo che regola i rapporti tra gli esseri. Guardare, capire, riconoscersi. Provare empatia. © riproduzione riservata
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