I vescovi per una Chiesa dal cuore amazzonico

September 15, 2025
L’Amazzonia non è solo uno spazio geografico. È un territorio di vita e di significato, in cui la fede si radica in un rapporto profondo con la terra e con i popoli che la abitano. Come ricorda il Sinodo, l’Amazzonia è un luogo teologico ed epifanico, capace di rivelare Dio nella storia e di offrire al mondo una riserva di vita e di saggezza che interpella la Chiesa e l’umanità (LS 84). Ricordando queste parole, i vescovi dei nove Paesi che compongono questa vasta regione si sono riuniti per la prima volta a Bogotá, nel mese di agosto del 2025, convocati dalla Conferenza Ecclesiale dell’Amazzonia (Ceama), che ha festeggiato cinque anni di esistenza. Questo organismo ecclesiale dà corpo a un sogno di Aparecida: la comunione tra Chiese particolari che, nel dialogo interculturale, assumono insieme la missione evangelizzatrice al di là delle frontiere nazionali (Aparecida 182, 475). L’incontro si inserisce anche nell’orizzonte aperto dal Sinodo per l’Amazzonia e dall’esortazione apostolica Querida Amazonía, che invitano a sviluppare una Chiesa dal volto e dal cuore amazzonico, incarnata nelle realtà concrete e attenta alle speranze dei suoi popoli. Per questo motivo, il cammino sinodale è stato segnato da celebrazioni ricche di simboli, dove la diversità culturale e spirituale dei popoli amazzonici si è intrecciata con le grida di un territorio ferito dalla devastazione ambientale, dalla violazione dei diritti e dall’emarginazione storica delle popolazioni indigene, afrodiscendenti e fluviali. La domanda che ha guidato la riflessione è stata: a quali scenari deve prestare attenzione la Ceama per rispondere a questo clamore? In un processo di ascolto e discernimento, i vescovi hanno riconosciuto la presenza viva dei fiumi, dei biomi e dei popoli che custodiscono questo territorio sacro, considerandoli soggetti indispensabili per configurare una Chiesa che evangelizzi a partire da un’ecologia integrale e dalla giustizia sociale. Un’altra attenzione dell’incontro è stata quella di consolidare la Ceama come spazio di comunione e missione, in grado di articolare la vita religiosa, i laici, le Chiese locali e le giurisdizioni vicine in un quadro che rispecchi l’ecosistema amazzonico. Una Chiesa incarnata e inculturata, che possa assumere la cura della Casa Comune non come un compito opzionale, ma come espressione di fede e di giustizia. In questa chiave, i vescovi hanno ascoltato la chiamata dello Spirito a «remare insieme» con coraggio profetico, sostenendo programmi comuni che rispettino la diversità culturale e spirituale della regione. Nella riflessione finale, è emersa con forza «la vocazione battesimale che unisce l’intera Chiesa amazzonica. Camminare con i popoli, imparare dalla loro saggezza e affrontare con decisione la crisi climatica non sono compiti accessori, ma esigenze evangeliche». Per questo motivo, la Ceama ha rinnovato il proprio impegno a essere una Chiesa che, dall’Amazzonia, testimonia la fede e la speranza, trasformando questa terra in uno spazio d’incontro con Dio e in un laboratorio di nuovi percorsi per la Chiesa universale. L’invito che è emerso da questo incontro non si rivolge solo agli abitanti della regione. È un appello rivolto a l’umanità. Difendere la vita, prendersi cura della Casa Comune e riconoscere la sacralità della terra sono responsabilità che ci riguardano tutti. Forse la sfida più grande è imparare a “sentire” l’Amazzonia come terra di sogni e di futuro, dove Dio si manifesta nella vita che pulsa e nella speranza che resiste, nonostante le molteplici crisi. © riproduzione riservata

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