“Like a star” i talent dei cloni hanno una copia scialba in più

May 16, 2025
In principio la pubblicità, ovvero la promozione dell’«auto ideale con cui seguire le stelle». Ma questo succede da tempo, anche al Festival di Sanremo. Dopo di che via a Tale e quale, ma non allo show di Carlo Conti, forse a una sorta di The voice o nemmeno a questo. Piuttosto a una cosa a metà strada tra i due talent di Rai 1 e Rai 2. In effetti, Like a star, il nuovo show condotto da Amadeus il mercoledì in prima serata su Nove è proprio un mix un po’ rielaborato di quanto già ampiamente visto. Ispirato a un format britannico, Like a star è dunque un talent in cui si esibiscono persone comuni appassionate di musica leggera: dilettanti, ma fino a un certo punto, nel senso che alcuni di loro, pur svolgendo altre professioni, fanno parte di band o cantano in piano bar o simili. Nel corso del programma si presentano divisi in gruppi di tre in team intitolati al loro cantante preferito: ad esempio Cinzia, Michela e Adolfo che cantano, si vestono e si muovono come Mina, compreso Adolfo, maestro elementare con barbone bianco; oppure Matteo, Francesco e Gabriele che ripropongono in scena Max Pezzali. Tra gli altri team Lady Gaga, Cesare Cremonini, Elton John... In studio con Amadeus una giura fissa che ha il compito di scegliere, assieme al pubblico, il miglior cantante-performer della puntata. I giudici per la circostanza sono Elio, Rosa Chemical e Serena Brancale. Ogni volta salgono sul palco diciotto concorrenti, prima in trio e poi singolarmente, perché solo uno di loro, tramite diverse manche eliminatorie, viene ritenuto meritevole di accedere alla finale in cui avrà la possibilità di vincere 50mila euro e realizzare il sogno di una serata «come una stella» (da qui il titolo in inglese e il riferimento iniziale all’auto dello sponsor). In quanto al format, che come accennato porta poco di nuovo in un momento in cui la televisione nel suo insieme sembra particolarmente priva di idee originali, l’unico elemento a favore si può riscontrare nella notorietà delle canzoni proposte e nella capacità di quasi tutti i concorrenti di riproporle con una certa fedeltà all’originale. Amadeus cerca anche di coinvolgere il pubblico a casa, che stando agli ascolti è stato però scarso. Non è servito nemmeno l’impegno della messa in scena tra palco e pubblico (300 persone), luci e scenografia, truccatori e costumisti. Poco efficace anche la giuria, a parte Elio che vanta nel ruolo una certa esperienza (X Factor, Italia’s got talent). Al debutto Like a star si è fermato a 474 mila telespettatori con l’attenuante che mercoledì scorso la finale calcistica di Coppa Italia si è presa un terzo dell’audience. Rifarsi però non sarà facile, perché come spesso succede i telespettatori sono destinati a diminuire venendo meno la curiosità per la prima puntata, tra l’altro vinta del concorrente più controcorrente: Adolfo, la Mina con barbone bianco. © riproduzione riservata

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