La comicità in tv si sente ancora orfana di “Zelig”
Èveramente sempre più dura far ridere in tv. Ce lo confermano anche alcuni titoli di varia natura approdati in questi giorni su piattaforme e canali in chiaro. Un esempio è la serie Maschi veri (Netflix), che non è proprio un prodotto comico, ma vorrebbe ugualmente strappare qualche risata raccontando maschilismo, fragilità e insicurezze di quattro amici quarantenni. Per farlo si affida però a battute di bassa lega. Altro esempio, sia pure molto diverso dal precedente, è Pesci piccoli, la serie del gruppo comico dei The Jackal (Fabio Balsamo, Gianluca “Fru” Colucci, Aurora Leone, Ciro Priello…), alla seconda stagione su Prime Video, che a detta di alcuni farebbe morire dalle risate. Dopo averla vista, noi siamo ancora vivi e non troppo convinti che faccia così ridere, pur apprezzando l’originalità e il tono surreale con cui il gruppo napoletano racconta le vicende tragicomiche, professionali e sentimentali, di alcuni personaggi all’interno di una piccola agenzia pubblicitaria con non poche frecciate al mondo dei social e dello spettacolo. Accanto alle due serie di Netflix e di Prime Video, c’è anche un programma dichiaratamente comico in onda da lunedì scorso in prima serata in contemporanea su pay tv e digitale, ovvero Sky Uno e Tv8 e in streaming su Now. Si tratta di In & out - Niente di serio, prodotto e realizzata da Stand by Me, scritto e interpretato da comici della nuova generazione per la prima volta riuniti in un unico show: Francesco De Carlo, Edoardo Ferrario, Michela Giraud, Valerio Lundini, Saverio Raimondo, Stefano Rapone e Daniele Tinti, con Martina Catuzzi, Monir Ghassem e la band de I Vazzanikki. Il titolo In & out significa che il programma (con la regia di Sara Ristori) prevede che si entra in scena da una porta («in») e si esce da un’altra («out»), senza presentatore e senza presentazione. Ma significa anche che i contributi in forma di clip e sketch filmati possono arrivare dall’esterno («out») rispetto al teatro («in») dove si registra lo show. Questo rende lo spettacolo più articolato e grazie al montaggio favorisce il ritmo. Dopo di che, di fronte a un pubblico di cinquecento persone tirato in ballo anche in alcuni sketch, le esibizioni dei comici (in alcune delle quali vengono coinvolti anche ospiti come Alessandro Borghi o Claudia Pandolfi) non sono tutte dello stesso livello. Sarà questione di gusti, ma ad esempio Michela Giraud stenta a far ridere. Molto meglio lo stralunato Valerio Lundini o l’ironico Saverio Raimondo o il sarcastico Stefano Rapone. In ogni caso In & out rappresenta un passo in avanti rispetto ai recenti Audiscion (Rai 2) e forse anche a Lol - Chi ride è fuori (Prime Video) e a Comedy match (Nove), tutti alla ricerca di un successo come quello ottenuto a suo tempo da Zelig, ma che lo stesso show comico di Canale 5 non è riuscito a ripetere nelle edizioni più recenti. © riproduzione riservata
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