Un albero di macedonia
Nella macedonia la diversità dei frutti arricchisce il sapore. Ne sono convinti Mustapha e Fatima, marocchini, Beppe e Margherita, italiani, che da venticinque anni fanno crescere l’Albero della Macedonia, un’originale esperienza di convivenza interreligiosa e interculturale in cui convivono due comunità familiari che si sono cimentate nella non facile impresa di prendere in affido quattro fratellini figli di una coppia italo-tunisina che non potevano più vivere insieme ai genitori naturali. I quattro hanno scommesso sul valore dell’inclusione e sulla possibilità che le fedi e le tradizioni di cui sono eredi li sostengano nel non facile compito di custodire la crescita di quei quattro giovani, che oggi hanno tutti superato la soglia della maggiore età e a motivo delle fragilità che li hanno sempre accompagnati fanno fatica a gestire la loro esistenza in maniera autonoma. Ma le due coppie affidatarie, ciascuna delle quali ha messo al mondo tre figli, vogliono continuare ad accompagnarli anche adesso che il progetto dell’affido è terminato. La legge ha le sue regole, ma la passione che questi genitori hanno messo in campo obbedisce ai criteri del cuore. Criteri molto più esigenti, ai quali hanno deciso di continuare a restare fedeli. © riproduzione riservata
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