Il Meeting dei costruttori
“La realtà è questa, consoliamoci con la finzione”: il titolo di un articolo pubblicato pochi giorni fa su un quotidiano esprime efficacemente lo stato d’animo che alberga nei cuori di molti. Quando le cose si mettono male, quando la vita va in una direzione diversa da quella auspicata, meglio evadere, meglio rifugiarsi in un mondo virtuale che obbedisce ai nostri desideri, magari trastullandosi sui social insieme a chi la pensa come noi. C’è un altro titolo che esprime una logica diametralmente opposta, è quello del Meeting per l’amicizia tra i popoli che comincia domani a Rimini, tratto dai Cori da “La Rocca” di Thomas Stearns Eliot: “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”. È l’invito a mettersi all’opera proprio quando il contesto è sfavorevole, quando la desertificazione dei cuori e delle menti sembra avere divorato ogni energia vitale. È un invito che nasce dalla convinzione che c’è un fattore inestirpabile che accomuna tutti gli uomini: il desiderio di felicità, di bene, di verità e di giustizia. Il Meeting scommette sulla potenza di questo desiderio e si propone, a partire dall’esperienza cristiana, come luogo di dialogo tra chi vede nella diversità un’occasione di conoscenza piuttosto che un pericolo. È l’ora della costruzione, non della finzione. © riproduzione riservata
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