Grazie, caro maestro
Albert Camus rimase orfano di padre quando non aveva neppure un anno e venne cresciuto, insieme al fratello, da una madre semianalfabeta e quasi sorda e da una nonna autoritaria. A scuola il maestro Germain vide in lui qualcosa di speciale e se ne prese cura. Molto tempo dopo, quando il suo ex allievo ricevette il Nobel per la letteratura a soli 44 anni, l’insegnante ricevette una lettera: “Caro signor Germain, ho aspettato che si spegnesse il baccano che mi ha circondato in tutti questi giorni, prima di venire a parlarle con tutto il cuore. Mi hanno fatto un onore davvero troppo grande che non ho né cercato né sollecitato. Ma quando mi è giunta la notizia, il mio primo pensiero, dopo che per mia madre, è stato per lei. Senza di lei, senza quella mano affettuosa che lei tese a quel bambino povero che io ero, senza il suo insegnamento e il suo esempio, non ci sarebbe stato nulla di tutto questo. Non sopravvaluto questo genere d’onore. Ma è almeno un’occasione per dirle che cosa lei è stato, e continua a essere, per me, e per assicurarle che i suoi sforzi, il suo lavoro e la generosità che lei ci metteva sono sempre vivi in uno dei suoi scolaretti che, nonostante l’età, non ha cessato di essere il suo riconoscente allievo. L’abbraccio con tutte le mie forze”. Potenza dell’educazione. E omaggio agli insegnanti che accompagnano i giovani a scoprire i loro talenti. © riproduzione riservata
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