Ciò che conta

July 17, 2025
Quando il Fbi l’ha arrestato negli Stati Uniti, Roberto aveva accumulato un capitale di 23 milioni di dollari, frutto del traffico internazionale di stupefacenti di cui era diventato un boss. Estradato in Italia, viene condannato a 22 anni. La prima notte da galeotto la trascorre a Rebibbia, in cella con lui due tossicodipendenti in crisi di astinenza urlano come dannati picchiando con i pugni sul blindo. Li guarda terrorizzato e pensa alle conseguenze che le sue malefatte hanno prodotto su quei giovani: «Guarda cosa ho combinato». Il male compiuto presenta il conto e lo costringe a misurarsi con il dolore provocato. «Che ho fatto della mia vita? Ho pensato solo a me stesso e a fare soldi». La via di uscita dal vicolo cieco in cui è finito diventa lo studio. In carcere Roberto si iscrive al liceo classico, diventa uno studente modello. «Leggere le opere dei filosofi greci è stato come aprire gli occhi sul mondo, conoscere me stesso e il valore dell’altro, smettere di guardarmi allo specchio». Dopo il diploma, due lauree. Oggi è un uomo libero, fa il volontario alla Caritas di Torino, cura la rassegna stampa e aiuta i migranti nel disbrigo delle pratiche burocratiche. «Avevo 23 milioni di dollari, oggi campo con 500 euro al mese. Ma va bene così, ho scoperto ciò che conta nella vita». © riproduzione riservata

© RIPRODUZIONE RISERVATA