Se il fresco viene ordinato online
di Andrea Zaghi
Bontà dai campi alle tavole per mezzo di una distribuzione commerciale che si evolve, si diversifica, cresce. Con un giro d’affari che si fa sempre più miliardario. E dove la concorrenza si fa sempre più accesa. Perché l’agroalimentare è anche questo: una filiera di distribuzione complessa e variegata, composta da più entità: dal piccolo punto vendita accanto all’ipermercato, dal camioncino del padroncino alle metodologie più avanzate di trasporto. Che appaiono essere davvero l’ultima frontiera del commercio alimentare, dove si investe di più per arrivare prima degli altri. Con il web come mercato di scelta privilegiato per molte categorie di consumatori. Fa pensare quindi il caso di “BRT fresh”, servizio messo in piedi da qualche tempo da BRT (uno dei principali operatori del trasporto espresso in Italia, con oltre 200 filiali, 40 hub parcel, 13 hub messaggerie, 10 impianti di logistica, oltre 10.000 punti di ritiro e spedizione). Il colosso delle consegne fino alla porta di casa (oppure dell’azienda), non ha dubbi: l’alimentare merita attenzione più di prima. Per questo, “BRT fresh” continua a crescere. Dopo le recenti inaugurazioni del servizio nelle città di Napoli e Bari, che si uniscono ai 5 centri aperti nel 2023 e 2024, in occasione di Tuttofood di Milano, è stata annunciata una nuova serie di aperture a Firenze, Verona, e Parma, che si aggiungono al servizio già operativo a Milano, Torino, Padova, Bergamo, Bologna, Modena, Roma, Napoli e Bari. Operazione – quella del rafforzamento del servizio di consegna di prodotti alimentari freschi –, destinata sia ai consumatori finali che alle consegne aziendali e che per Geopost, il gruppo di cui BRT fa parte, vale oltre un milione di euro. Tutto, ovviamente, condotto rispettando le direttive HACCP per l’analisi e il controllo di tutti i potenziali rischi durante le fasi del trasporto, cinque giorni su sette, con mezzi dedicati, refrigerati o con l’utilizzo di contenitori isotermici appositamente realizzati e costantemente sanificati, oltre che utilizzando personale appositamente formato. L’agroalimentare nazionale diventa così ancora più competitivo: dopo le sfide legate alla qualità e alla tipicità dei prodotti, si fa strada pure quella della distribuzione collegata alle vendite online. E che valga la pena prendervi parte lo dicono i numeri. Stando alle statistiche che proprio a Tuttofood sono circolate, nel 2024 la spesa alimentare in ambito e-commerce è aumentata del 24% spinta dalla comodità e convenienza economica. Con una forte presenza proprio di prodotti alimentari freschi che ormai coprono il 50% degli acquisti. Il giro d’affari? Secondo uno studio dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, solo gli alimentari freschi acquistati on line nel 2023 valgono quattro miliardi di euro. © riproduzione riservata
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