Intensificazione sostenibile: cibo per 10 miliardi di persone

February 1, 2025
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rodurre cibo per tutti ma in modo sostenibile, cioè compatibile con l’ambiente e con la sua conservazione. Obiettivo importante, che coinvolge la scienza e la tecnica, ma anche l’approccio stesso ai grandi temi dell’alimentazione. Traguardo il cui raggiungimento deve fare i conti proprio con un dato di fatto: il fabbisogno di cibo è destinato ad accrescersi del 30-40% da qui al 2050, intanto però, già oggi, il sistema agro-alimentare – specie se intensivo – è ritenuto fra le principali cause del dissesto ecologico del pianeta. Come fare, quindi? Attorno a questo interrogativo ha ragionato una giornata di studio organizzata dalla Fondazione Invernizzi e dall’Università Cattolica che ha posto una serie di punti fermi. Come per esempio, la constatazione che un terzo della superficie disponibile può produrre cibo necessario a circa 8 miliardi di persone: un traguardo già possibile applicando correttamente le attuali moderne tecniche di produzione intensiva. Cosa ben diversa, stando agli intervenuti all’incontro, dalle tecniche di produzione “biologica” che se applicate su tutta la superficie a disposizione potrebbero arrivare a sfamare circa 10 miliardi di persone nel 2050 lasciando però “nulla alla natura”. Scienza e tecnica, quindi, usate con attenzione e avvedutezza. E con equilibrio. Tenendo conto, per esempio, che ogni impresa agricola deve avere un profitto ma che i sistemi agricoli non devono alterare gli equilibri ecologici, e che tutte le componenti di questi devono essere rispettate. E tutto senza dimenticare la necessità di avere cibi sani ma non per pochi. Scienza e tecnica, inoltre, il cui uso corretto passa anche dalla messa in comune delle conoscenze, dal dialogo e dalla collaborazione. Interdisciplinarietà e condivisione, quindi, appaiono essere due delle parole d’ordine da applicare. Accanto ad almeno due passaggi fondamentali: la lotta allo spreco da una parte e, dall’altra, la consapevolezza dell’importanza di effettuare investimenti in ricerca e innovazione. “Intensificazione sostenibile”, detto in altri termini, come via per produrre cibo per 10 miliardi di persone. Una strada da percorrere con l’uso appropriato delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, ma pure con una grande responsabilità e visione strategica. E senza dimenticare il trasferimento tecnologico verso i Paesi in via di sviluppo, per produrre di più con meno risorse. © riproduzione riservata

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