Il nuovo bonus mamme per chi ha due o più figli

Pensioni e previdenza
July 7, 2025
Per un particolare aiuto alle famiglie e per l’occupazione femminile, il decreto Omnibus per il 2025 (Gazzetta Ufficiale del 30 giugno) introduce un nuovo “bonus mamme” per le donne con due o più figli (sullo stesso tema si veda l’articolo a pagina 9). Si tratta di un sostegno economico che sostituisce, solo per quest’anno, l’esonero già programmato dei contributi pensionistici per le donne lavoratrici. Tuttavia questo particolare esonero di contributi – che in pratica si traduce in un pari aumento della retribuzione – non è stato ancora attuato, per cui il decreto lo rinvia ora al 2026. Nel frattempo è stato varato questo nuovo bonus, che si ottiene facendone domanda all’Inps. L’importo è stabilito in 40 euro, per ogni mese di lavoro svolto dall’interessata, a condizione che quanto guadagnato da un rapporto di lavoro dipendente oppure da un lavoro autonomo non superi i 40 mila euro su base annua. L’Istituto di previdenza si sta attrezzando per questo nuovo compito, con le modalità che saranno illustrate in una prossima circolare. Per non vanificare le finalità del bonus (definito come “integrazione del reddito”) è prevedibile che il limite reddituale su base annua sia ragguagliato ai mesi di rapporto o di attività lavorativa. Nella novità spicca l’esclusione dal bonus delle lavoratrici domestiche, già ufficialmente tenute fuori dal programmato esonero dei contributi pensionistici. Esclusione ora ingiustificabile, dal momento che il nuovo bonus è pagato dall’Inps alle lavoratrici autonome e quindi anche alle libere professioniste assicurate a una propria cassa di previdenza (enti di diritto privato). Sono escluse però le professioniste già favorite dalla scelta del regime forfettario. In caso di assicurazione in più gestioni pensionistiche spetta un solo bonus. Entrando nel particolare, il decreto prende in esame situazioni diverse: a) le madri con 2 figli ricevono il bonus fino al compimento dei 10 anni di età del più piccolo. b) le madri con 3 o più figli fino al compimento dei 18 anni di età del più giovane. In entrambi i casi il bonus è esentasse, non viene perciò calcolato nel reddito imponibile ai fini del fisco e della previdenza (Inps o altro ente). Non va considerato inoltre anche ai fini dell’Isee. Il decreto dispone però che il pagamento per i mesi (o frazioni di mesi) spettanti nel corso dell’anno sia liquidato dall’Inps cumulativamente nel mese di dicembre 2025.

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