Fondo 2024: più iscritti e “uscite” in flessione
S ono 379 i ministri di culto che, raggiunta l’età canonica, hanno ottenuto nel 2024 la pensione di vecchiaia dal Fondo di previdenza del clero. 5 sacerdoti sono stati dichiarati invalidi al ministero. A 34 familiari di sacerdoti deceduti, oppure coniugi e figli di ministri non cattolici, è stata riconosciuta la normale pensione ai superstiti. Questi, in sintesi, le domande di pensione dei ministri di culto “lavorate” lo scorso anno e accolte in base ai requisiti di legge. Sono riferiti al 2024 ma confermano un ripiegamento del Fondo Clero in corso da diversi anni, a causa anche di diversi fattori estranei alla sua gestione. Più nitida la realtà delle “uscite” nel 2024: 558 i ministri “cessati” dalla assicurazione, così ripartiti: 379 per aver raggiunto il pensionamento di vecchiaia, 57 per decesso avvenuto prima della pensione, 1 trasferimen-to all’estero, 2 per temporanea sospensione dal ministero, 19 dimessi dallo stato clericale oppure esonerati dalle funzioni dalla rispettiva confessione. L’Inps registra inoltre 100 uscite per “cause diverse”, un dato che pone dubbi sia per la sua genericità (considerando che le procedure telematiche per le pensioni richiedono precise imputazioni) sia perché rappresenta ben un terzo dei nuovi pensionamenti. A tutto questo si aggiunge che il motivo “’invalidità” è quasi sconosciuto nei numeri (247 pensioni su oltre 10mila assegni in pagamento), indice di una diffusa disinformazione dei propri diritti nel clero di ogni età, aggravata negli ultimi tempi dalla circolazione di fake news sulla materia. Ai nuovi pensionati di vecchiaia, quasi tutti dopo 40 anni di contributi e un’età di 69 anni, è stata liquidata mediamente una rendita annuale di 9.604 euro, pari a un assegno mensile di 739 euro. Mentre l’assegno di invalidità, il cui importo dovrebbe soddisfare i bisogni di una salute compromessa, riesce appena a superare gli 8.500 euro/anno (668 al mese); la pensione ai superstiti si attesta sui 5.700 euro/anno (al mese 438). I nuovi pensionamenti di vecchiaia sopravanzano in genere le nuove iscrizioni, ma il 2024 è di segno diverso: 450 domande, che comprendono le vocazioni cattoliche (434, pari al 94 % dei nuovi ingressi) e quelle di altre poche confessioni. Per queste ultime il trend si aggira da 1 a 4 ministri nell’anno, con una punta di 9 iscrizioni per i pentecostali. © riproduzione riservata
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