Lotta scudetto? Il calcio chieda: “giustizia per Bruno Beatrice”

May 12, 2025
Prima di parlare di Inter show e della partita del secolo con il Barcellona o del mezzo passo falso del Napoli con il Genoa, qualche riga di attenzione per un “giallo” del pallone: la morte misteriosa del mediano della Fiorentina Bruno Beatrice. Una storia di malagiustizia che va avanti dal 1987. Aveva 39 anni Beatrice quando morì per una leucemia linfoblastica acuta causata da un ciclo assassino di raggi Roentgen al quale si sottopose nel triennio 1973 al ‘76 in cui era tesserato per il club viola. Sua moglie Gabriella, scomparsa il 12 marzo scorso e i figli Claudia e Alessandro, non hanno mai smesso in tutto questo tempo di invocare “Giustizia per Bruno Beatrice”. E con questo striscione di 25 metri ieri si sono presentati davanti al palazzo della Corte di Cassazione. Serve un processo giusto per arrivare a una verità che è scritta ab illo tempore ma non si è voluta cercare. La morte dell’ex mediano della Fiorentina è anche la vicenda madre di un “giallo viola” in cui persero la vita altri suoi compagni di squadra: Nello Saltutti, Ugo Ferrante, Giuseppe Longoni, Massimo Mattolini e Giancarlo Galdiolo. Oltre alla malattie di Domenico Caso (tumore) e Giancarlo Antognoni (infarto). Vicende affrontate tante volte da queste colonne, trovando sempre un muro di gomma. Lo stesso che ha incontrato la famiglia del calciatore che oltre al sostegno e la piena solidarietà dei tifosi della Fiorentina è stata confortata solo dal supporto del Consiglio Regionale della Toscana che nel 2023 aveva chiesto la costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta che facesse luce sul “caso Beatrice”. Noi non spegneremo mai i riflettori su questa storia fino a che non si arriverà a una verità e quindi venga fatta finalmente giustizia. Nel frattempo luci nuovamente a San Siro con l’Inter che dopo la doppia impresa con il Barcellona vince a Torino e si ritrova a -1 dal Napoli affetto da “braccino”. Antonio Conte sa quello che dice quando alla vigilia della gara contro un Genoa ormai in ciabatte davanti al mare di Pegli parlava di «lavoro non ancora finito». I ragazzi di Vieira sono scesi al Maradona per onorare il campionato e per provare a fare lo sgambetto a una capolista che ha sciupato un matchball che adesso la costringe a non commettere nessuno errore nelle prossime due finali, contro il Parma al Tardini e chiusura al Maradona con il Cagliari. Vietato fare pronostici. E lo stesso vale per l’Inter che dovrà superare la Lazio che punta ancora al 4° posto che vale il piazzamento Champions e poi andare a far visita a quel Como di mister Fabregas (l’allenatore più cercato in Europa) che ha appena stabilito il record delle 6 vittorie di fila. I lariani in Serie A non avevano mai fatto tanto e sul lago dorato ora si parla più di calcio e di Nico Paz che delle apparizioni di George Clooney o degli avvistamenti in tribuna dei fantomatici tifosi vip, tipo
Hugh Grant. Il film della Serie A 2024-2025 potrebbe mettere la parola fine proprio a Como, ma prima ci aspettano 180’ di adrenalina pura. © riproduzione riservata

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