mercoledì 23 marzo 2022
Da mesi gli americani insistentemente avvertivano dell'ammassarsi di convogli militari russi alla frontiera con l'Ucraina, senza essere da molti ascoltati. Oggi Biden mette in guardia dal rischio di uso di armi chimiche in quel Paese. Continua a ripeterlo. Lo si sente al tg, anche qui, stamattina, al bar accanto al mercato. Eppure, osservo, i milanesi fanno la spesa come sempre. Casse di splendide fragole brillano dai banchi. Tra i vestiti che sventolano – in questo sole di marzo ogni cosa appare bella – spiccano le fantasie anni 70, e i pantaloni a zampa di elefante. Nugoli di donne svuotano un banco che svende tutto per sei euro. Poi ci sono i ciclamini e le viole mammole – e bisogna non avere un cuore, per resistere. Si torna dunque a casa stracarichi e soddisfatti: finalmente, primavera. Mi sono sempre chiesta come si viveva in Europa appena dopo il 1 settembre '39, invasione tedesca della Polonia. Forse ne discutevano solo quelli che leggevano i giornali? Forse ci si diceva che la Polonia era lontana? Ma era una fine d'estate così bella: le famiglie benestanti erano al mare, immagino, e nelle campagne si preparava la vendemmia. Si sta, in certi momenti, come sul crinale di una montagna, fermi nelle proprie abitudini, non volendo credere al sussurrare dell'ansia. Si vive come se fosse tutto normale. Solo, cambiando canale rapidamente, a certe immagini del tg, la sera.
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