giovedì 6 marzo 2003
Iveri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici vedono i tuoi errori e li fanno notare agli altri. Il pacco di libri che mi giunge dalla Germania è avvolto in alcuni fogli di una rivista tedesca: è un settimanale satirico intitolato Fliegende Blätter, cioè "fogli volanti". Scorrendolo, trovo la battuta sui veri e falsi amici che oggi propongo. È un'amara esperienza che un po' tutti nella vita abbiamo provato ma che, purtroppo, talvolta anche noi abbiamo praticato nei confronti degli amici. Lo scrittore americano Mark Twain, nel romanzo Seguendo l'Equatore (1897), proponeva un'altra possibilità, ugualmente aspra: «Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico insieme per colpirti al cuore: il primo per calunniarti, il secondo per venirtelo a dire». S'intrecciano tanti elementi nel rapporto di amicizia: la sincerità ma anche la delicatezza, la verità ma anche l'affetto, la confidenza ma anche il rispetto. È per questo che è facile avere compagni, sodali, confratelli, alleati, simpatizzanti, sostenitori, ma è difficile avere amici nel senso pieno del termine. E, quando si ha la fortuna di incontrare una simile presenza nella vita, è necessario coltivarla, curarla, tutelarla perché - come tutte le realtà autentiche - essa è delicata e può incrinarsi, ferirsi e dissolversi. Non per nulla è già la Bibbia a ricordarci che avere un amico è come possedere un tesoro: «Per un amico fedele non c'è prezzo, non c'è peso per il suo valore» (Siracide 6, 15). L'amicizia è, infatti, un prezioso tessuto di familiarità, affinità, intimità, affiatamento, affetto, simpatia, stima, benevolenza, pace, confidenza"
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